Sono ormai convinto che la computer grafica abbia definitivamente sostituito l’animazione tradizionale nei film d’animazione “classici”, lasciando all’animazione 2D il ruolo di linguaggio “di nicchia” per racconti particolari, come è diventato il bianco e nero dopo l’affermazione del colore.
La Pixar in tutto questo ha avuto un ruolo predominante, se non addirittura chiave. Ogni personaggio, ogni storia, ha segnato dei punti di non ritorno, un nuovo traguardo nel campo dell’animazione. Da Toy Story fino a Wall-e e Up, tutto il mondo Pixar è un continuo e meraviglioso elenco di successi e di tappe importanti nella storia del cinema. Ribelle – The Brave è l’ennesima tappa.
Avevamo lasciato anni fa Lasseter difendere a spada tratta l’animazione 2D volendo fortemente La principessa e il ranocchio, film “vecchio stile” (che io ho amato personalmente), che ha segnato l’ennesimo fallimento dell’animazione tradizionale. Fu data la colpa alla scelta della storia troppo femminile, magari poteva essere. Ma sta di fatto che il successivo Tangled – la povera Raperonzolo stravolta in maniera grossolana nella storia e ritrovatasi all’ultimo minuto trasformata in CGI per rispondere alle esigenze del momento – non aveva certo risollevato le sorti della classica storia delle Principesse.
Ormai abbandonato il tentativo di resuscitare la vecchia tecnica, e nel blocco di non riuscire a fare quel salto di qualità nel racconto della storia più tradizionale, come al solito tocca alla Pixar superare questo empasse, andando oltre la favola “alla Shrek”, la parodia, per raccontare una favola inedita: nuovi personaggi e una storia nata per la computer grafica, studiata per questa tecnica, con personaggi, atmosfere e stile riconoscibile e unico.
Ebbene, The Braveè un piccolo capolavoro e una grande rivoluzione.
Merida, piccola principessa scozzese, è destinata, per tradizione, a sposare il primogenito di clan amici, per mantenere la pace tra i popoli. Ma l’indole ribelle e indipendente della principessa porterà uno strappo e uno stravolgimento del suo destino.
Raccontata con la cadenza classica della favola tradizionale, la storia rielabora i vecchi canoni della favola, rimodulandoli in chiave moderna e innovativa. Per la prima volta una principessa non ha il destino legato a un principe, e tutti i personaggi classici sono raccontati con piglio moderno: dalla strega che quasi si vergogna e nasconde i suoi poteri (e il cui personaggio, seppur irresistibile, è appena accennato), alla madre che subisce una evoluzione più della figlia e l’azione non diventa appendice per richiamare pubblico, ma è parte integrante e integrata alla favola stessa.
Tutto funziona in The Brave: musica, atmosfere, fotografia; tutto meravigliosamente incorniciato in un paesaggio meraviglioso e meravigliosamenterealista.
Ancora una volta un film nato per i bambini che si fa amare da tutti.
Ancora una volta un successo.
Piccola nota a margine: il cortometraggio La luna, classicamente presente all’inizio di ogni film Disney Pixar. Piccolo gioiello di poesia e dolcezza, diretto e ideato, tra l’altro, da un italiano.
Impossibile da non amare.