Ieri, dalle 17.00 fino a tarda notte, migliaia di indignados si sono radunati a Madrid, davanti al Parlamento spagnolo, per protestare contro la politica (ritenuta) antidemocratica del Governo Rajoy, chiedere lo scioglimento delle Camere, riforme e una nuova Costituzione.
Le immagini arrivate da Madrid sono quelle che siamo ormai abituati a vedere – ahinoi – nelle grandi manifestazioni di protesta: ci sono scontri con la polizia in tenuta antisommossa, ci sono volti sanguinanti di persone comuni e ci sono i soliti volti coperti che generano molti sospetti (non solo sospetti).
Su youtube si trovano alcuni drammatici video, tratti dalle dirette streaming:
E su twitter, con l’hashtag #25S, si trovano centinaia di foto scattate dai partecipanti – perché, come dice giustamente Claudia Vago nel suo post sull’inadeguatezza della stampa italiana, “ormai non esiste evento pubblico coperto da rete 3G in cui chi partecipa non è anche reporter, grazie semplicemente a un telefonino e un account Twitter.”
Ma drammatici sono anche i dati riportati da El Mundo: 64 feriti, di cui 27 poliziotti, e 35 persone arrestate.
Nonostante questo, gli spagnoli non accennano ad arrendersi e si sono dati appuntamento per le 19.00 di oggi, sempre in Plaza de Neptuno.
Per seguire gli avvenimenti, gli hashtag raccomandati sono: #26S e #volvemos26s. Per le notizie in italiano, invece, consiglio di seguire Marco Nurra che ieri ha curato la diretta per Pubblico.