Il 23 novembre 1991, Freddie Mercury rilasciò un comunicato stampa in cui, dopo le insinuazioni della stampa e i timori dei fan, confermava di aver contratto l’AIDS.
In seguito alle congetture della stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato positivo all’HIV e ho contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno mantenere privata questa informazione per proteggere la privacy di chi mi sta vicino. Tuttavia, è venuto il momento, per i miei amici e fan di tutto il mondo, di conoscere la verità e spero che tutti si uniscano a me, ai miei dottori e a coloro che lottano contro questa terribile malattia. La mia privacy è sempre stata, per me, molto importante e sono famoso per la mia reticenza a rilasciare interviste, vi prego di comprendere che questa politica proseguirà.
Il giorno seguente, 24 novembre, i Queen persero il loro carismatico cantante, a causa di una broncopolmonite – ricordo che l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) colpisce il sistema immunitario, rendendo estremamente pericolosa per l’organismo qualsiasi infezione.
Il 20 aprile 1992, nello stadio di Wembley, si tenne il Freddie Mercury Tribute al quale parteciparono, assieme ai Queen rimasti, (quasi) tutti i grandi della musica pop e rock. Erano presenti, tra gli altri: David Bowie, gli Extreme, Elton John (grandissimo amico di Freddie), Annie Lennox, George Michael, Liza Minnelli, Robert Plant…
Questa fu praticamente l’ultima esibizione live di Brian, John e Roger assieme. Dopo di allora – esclusi i video e un concerto del ’97 – John Deacon non si fece più vedere.
MADE IN HEAVEN, 1995
L’album inizia con l’atmosfera di una… bellissima giornata di sole, It’s A Beautiful Day, appunto. Pochissimi versi di puro ottimismo, di cui tutti abbiamo bisogno, ogni tanto.
Made In Heaven è forse la canzone più autobiografica di Freddie: “I’m taking my ride with destiny, willing to play my part. Living with painful memories, loving with all my heart…” E – come alcune canzoni di INNUENDO – può sembrare un testamento, ma va contestualizzata: è stata scritta, e pubblicata, per MR. BAD GUY del 1985, cioè molto prima di rendersi conto della malattia.
Let Me Live è originale di quest’album, un tributo – forse – a Piece Of My Heart, famosissima nella versione di Janis Joplin. Anni fa sentii una versione di Let Me Live dove il riferimento era al limite del plagio, ma non ho mai scoperto se fosse una versione reale o un fake, come ne girano tanti in rete.
Comunque la canzone rappresenta un caso unico nella storia dei Queen: è l’unica in cui tutti e tre Brian, Freddie e Roger cantano, una strofa a testa, la linea vocale principale.
Mother Love è l’ultima canzone registrata da Freddie, prima di morire. Brian dovette terminarla, cantando l’ultima strofa. Questa sì, è un testamento (“I long for peace, before I die…”) e mi mette una tristezza addosso, che non avete idea! In più finisce con una sorta di rewind, nel quale, alla fine, si sente il Freddie degli inizi, ma proprio inizi, con Goin’ Back (registrata con lo pseudonimo Larry Lurex) e il pianto di un bambino.
My Life Has Been Saved è stata scritta da John, che qui suona anche tastiere e chitarra, aiutato dal produttore David Richards. Invece, I Was Born To Love You è l’altra canzone riciclata da MR. BAD GUY. Nonostante gli sforzi del gruppo, rimane una canzone fondamentalmente truzza, brano da puro intrattenimento, come tutto l’album da solista di Freddie.
Di Heaven For Everyone esistono addirittura tre versioni studio: due sono state pubblicate in SHOVE IT (una cantata da Roger e una da Freddie), album dei The Cross, e una qui, in MADE IN HEAVEN.
Consiglio di guardare con attenzione il video di questo brano, perché è un tributo al grande George Méliès e alla sua pellicola più famosa: Viaggio nella Luna.
Infine, il quarto brano riciclato: Too Much Love Will Kill You. I fan battagliano da anni, a suon di sondaggi, su quale sia la versione migliore tra quella di Brian e quella di Freddie, ma di sicuro escludono l’orrore della traduzione cantata da Pavarotti nel 2003, che sembra un libretto di Lorenzo Da Ponte [librettista, tra le altre cose, de Le Nozze di Figaro di Mozart].
You Don’t Fool Me è un funkettone che sembra uscito da HOT SPACE e invece è originalissimo. O quasi: Brian ha raccontato che è stato creato da David Richards con un collage di varie registrazioni già esistenti. Insomma, Freddie non ha mai veramente cantato questa canzone, è una sorta di Frankestein della musica.
Infine Winter’s Tale, l’ultima canzone registrata interamente da Freddie, due settimane prima di morire. È una dedica a Montreux, cittadina svizzera sul lago di Ginevra, che gli ha spesso dato rifugio (prima al riparo dalle tasse e poi dai giornalisti) e dove, nel 1996, è stata inaugurata una statua che è diventata meta di pellegrinaggi per i fan di tutto il mondo. Winter’s Tale è come una ninna nanna, una canzone dolce, con un testo che non solo ti fa venire voglia di andare a Montreux, ma ti ci porta pure.
Con questo post si conclude il mio viaggio attraverso la storia dei Queen – anche se la storia dei Queen non è finita lì: due di loro compongono, suonano e cantano ancora, spesso sputtanandosi con gente che non è alla loro altezza (non parlo di Paul Rodgers, sia chiaro), ma i soldi fanno questo ed altro. E io spero sempre che lo facciano per soldi, e non perché vedere Britney Spears e Beyoncé cantare We Will Rock You fosse un’emozione imperdibile.
Comunque spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento e che abbiate imparato qualcosa di nuovo. Per ora è tutto…
Thank you, God bless you! Sweet dreams, you load of tarts!