La Duce Vita è “un racconto che evoca l’Italia di ieri e racconta l’Italia di oggi.”
Predappio, comune della provincia di Forlì-Cesena, è una città “normale” per 362 giorni l’anno, ma nei rimanenti tre giorni (28 aprile, 29 luglio e 28 ottobre) torna a essere “la città del Duce”. Il 29 luglio del 1883, infatti, nella frazione di Dovia, nacque Benito Mussolini e ogni anno, nella ricorrenza della sua nascita, della sua morte e della Marcia su Roma, il paese natale del Duce diventa meta del pellegrinaggio di vecchi nostalgici e di giovani neofascisti.
Così, il giornalista Cyril Bérard e il fotografo Samuel Picas, in collaborazione con Le Monde, hanno ripreso e raccontato le due facce di Predappio, realizzando un documentario interattivo intitolato La Duce Vita.
Partendo dalla home del sito è possibile visitare, attraverso i numerosi video, la città ed è possibile conoscere i personaggi che la abitano: il pittore, il barbiere e il sindaco di sinistra, piuttosto sconsolato per i raduni e la fama che la sua città continua ad avere. Il documentario è “un’immersione – come recita la didascalia – nella vita quotidiana di una città costruita per servire la propaganda del dittatore“. Infatti, l’abitato che oggi viene chiamato Predappio è stato costruito negli anni ’20, per volere del Duce e per il rischio di frane della zona, dove allora sorgeva Dovia.
Diviso in tre atti: Il vento nero, Le parrucche e La bandiera, titoli ispirati dal romanzo La pelle di Curzio Malaparte, il documentario offre anche interviste a filosofi, storici e scrittori ed è il risultato di mesi passati a filmare e raccogliere testimonianze. Testimonianze che vale la pena di ascoltare in un Paese, il nostro, che ha una legge contro l’apologia del fascismo, ma non è mai riuscito a farla rispettare.