Dal 2002, il 30 novembre, la comunità di Sant’Egidio organizza la Giornata Mondiale “Città per la vita – Città contro la pena di morte”.
L’iniziativa “Città per la vita” ricorda la prima abolizione della pena di morte avvenuta nel Granducato di Toscana, il 30 novembre del 1786, ed è promossa dalla comunità di Sant’Egidio per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che in molti Paesi è ancora attualità.
La pena di morte, che in Italia è stata abolita definitivamente nella Costituzione del 1948, viene tuttora praticata in 58 Paesi, tra i quali Stati Uniti, Cina e Giappone. Secondo i dati di Amnesty International, nel 2011 i Paesi che hanno effettuato più esecuzioni capitali sono stati: Iran (360), Arabia Saudita (82), Iraq (68) e Stati Uniti (43), mentre non si conoscono i dati cinesi (considerati segreto di Stato), ma si parla comunque di migliaia di uccisioni l’anno.
La Comunità di Sant’Egidio, nata a Roma nel 1968, è “un’associazione pubblica di laici della Chiesa” e oggi è diffusa in più di 70 paesi di quattro continenti. Da sempre vicina ai carcerati e ai condannati a morte, ha contribuito nel 2002 alla nascita della World Coalition, la coalizione mondiale contro la pena di morte, con l’obiettivo di ottenere l’abolizione universale della pena capitale. Poco dopo, ha ideato la mobilitazione “Città per la vita – Cities for life”, che allora coinvolgeva poche città. Quest’anno, invece, 1.527 città di tutto il mondo, tra le quali 69 capitali nei cinque continenti, illumineranno i loro monumenti simbolo che diventano “parlanti”, per l’illuminazione insolita, e “oggetto di proiezioni che sottolineano l’impegno e il dialogo con i cittadini per un mondo senza pena di morte”.
La pena capitale nel mondo appare utilizzata in un numero sempre più ristretto di Paesi e tale tendenza appare costante a partire dall’ultimo quarto del secolo scorso fino ad oggi. Tuttavia anacronistici richiami alla sua reintroduzione in Europa, o giustificazioni inaccettabili a favore della sua applicazione in Iraq, come pure la lunga strada ancora da percorrere per giungere alla sua abolizione universale, richiedono una tenace e incisiva azione per l’affermazione della civiltà del diritto e della difesa della dignità dell’uomo.
Per ulteriori informazioni, visita il sito NoDeathPenalty.