In dieci interviste, i segreti di dieci circlemaker.
I cerchi nel grano, in inglese crop circle, affascinano gli uomini da più di trent’anni. Era infatti il 1978 quando Dave Chorley e Doug Bower, due artisti inglesi, hanno iniziato a “disegnare” nei campi.
In pochi anni, da passatempo del venerdì sera, i crop circle sono diventati un “fenomeno” di portata mondiale, con tanto di “esperti” e pseudoscienziati che pubblicano libri e articoli sull’argomento, e decine di circlemaker che creano tuttora centinaia di formazioni ogni anno, in tutti e cinque i continenti.
Tredici anni dopo le prime formazioni, nel ’91, i due artisti hanno raccontato tutta la verità al quotidiano britannico TODAY.
Nonostante sia divenuto palese che i cerchi nel grano non erano e non sono creati da manifestazioni atmosferiche straordinarie, né dagli alieni, il “fenomeno” ha continuato e continua a suscitare interesse, in tutto il mondo.
Matthew Williams, giornalista e “paranormal hunter” (cacciatore del paranormale), è un grande appassionato di cerchi nel grano ed è anche l’unica persona ad essere stata condannata per averne creato uno. Nel 2002, Williams ha raccolto le testimonianze, compresa la sua, di dieci circlemaker e le ha riunite in questo documentario, intitolato – con molta fantasia – Circlemakers.
Ascoltare i loro racconti è interessante, in particolare perché si scopre che ognuno di questi “artisti” ha scelto di fare i cerchi nel grano per motivi diversi: c’è chi li realizzava per divertimento, chi l’ha presa come una sfida, chi li vede come una nuova forma d’arte e anche chi li vive come un’esperienza spirituale, quasi un rito religioso. Ma nemmeno uno di loro l’ha fatto per la fama o per i soldi, anche se altri si arricchiscono sulle loro opere.