Matrimonio e adozioni gay saranno presto possibili in Nuova Zelanda. Ma cosa significa per le coppie omosessuali? Qual era la situazione fino due settimane fa?
La Nuova Zelanda ha approvato una legge che consente il matrimonio e l’adozione alle coppie omosessuali. La legge è stata sostenuta e votata da aree diverse del Parlamento, ma una persona in particolare si è spesa perché venisse approvata; questa persona è Louisa Wall.
Louisa Wall, nella terza e ultima discussione del Marriage (Definition of Marriage) Amendament Bill, ha letto parte di una email che una donna neozelandese, lesbica e madre, le aveva inviato.
Questa è la traduzione di quella email e la storia di Doreen Shields e della sua famiglia.
Io e la mia compagna stavamo insieme da sette anni quando decidemmo di formare una famiglia. Alla nascita di nostra figlia, il nome della mia compagna venne inserito nel certificato di nascita come madre biologica. Poi, quando nostra figlia aveva 13 anni, alla mia compagna venne diagnosticato un cancro terminale. Parlando con il nostro avvocato, scoprimmo che avrei potuto adottare nostra figlia a condizione che venisse sciolto ogni vincolo legale con la madre biologica. Ma come potevamo fare una cosa del genere a una ragazzina, la cui mamma stava morendo? Quindi abbiamo optato per la tutela.
Al compimento del diciottesimo anno di età di mia figlia, la tutela è scaduta. Ma è stato solo quando i miei genitori sono morti che ho realizzato una cosa: io e mia figlia, per la legge, eravamo due estranee, nonostante fossi sua madre da sempre. Ne abbiamo discusso insieme e poi io ho fatto domanda per l’adozione – fortunatamente è successo tutto prima che lei compisse vent’anni, poiché immaginavo che dopo sarebbe stato troppo tardi. Era la cosa giusta da fare, ma di certo non la più facile: ha ricevuto un nuovo certificato di nascita, dal quale è legalmente scomparsa sua mamma.
Tutto questo è semplicemente ridicolo e totalmente sbagliato: se la Sua legge fosse stata in vigore quando la mia compagna era ancora in vita, noi avremmo potuto sposarci e nostra figlia avrebbe avuto entrambi i genitori registrati come tali.
La ringrazio per tutto quello che ha fatto finora, spero che non venga apportata alcuna modifica al disegno di legge com’è ora. Nessun bambino merita di essere trattato come nostra figlia.
Louisa Wall ha invitato personalmente Doreen e sua figlia in Parlamento, le quali erano quindi presenti tra il pubblico al momento del voto.
Quando ho contattato Doreen per chiedere l’autorizzazione a pubblicare il testo dell’email, ha voluto specificare alcuni passaggi, poiché la situazione è diversa rispetto all’Italia.
Quando ho fatto domanda per l’adozione di mia figlia, con lei ne avevo già parlato, quindi sapevo che era ciò che voleva. Lei aveva il proprio avvocato e sia dal racconto di mia figlia, sia dal rapporto dell’avvocato, si capiva come la legale avesse preso sul serio la cosa: si assicurò che mia figlia comprendesse appieno ciò che stava accadendo, con tutte le conseguenze e, cosa più importante, si assicurò che mia figlia acconsentisse pienamente.
Data l’età di mia figlia e il fatto che io sia stata uno dei genitori sin dalla sua nascita, si potrebbe pensare che l’adozione fosse una mera formalità. Non lo era, e non lo è stato neanche quando, molti anni prima, ho fatto richiesta per avere la custodia. Ma l’unica cosa importante era ciò che era giusto per mia figlia.
Secondo il sito del CYF (Child, Youth and Family), non sono molti i bambini adottati ogni anno – a quanto ho capito, ci sono circa 100 adozioni extra-familiari all’anno [in Nuova Zelanda, NdT]. Le persone gay possono già fare richiesta di adozione, ma non possono farlo come coppia. Presentare una domanda di adozione non significa essere accettati automaticamente come potenziali genitori adottivi, né che i genitori biologici sceglieranno te per il loro bambino.
Quando alla mia compagna venne diagnosticato il cancro, ci dissero che le restavano un paio d’anni al massimo. Lei desiderava moltissimo esserci almeno fino al diciottesimo compleanno di nostra figlia, purtroppo, per poco, non ce l’ha fatta, ma ha combattuto quasi quattro anni per farcela. Non è giusto che mia figlia abbia visto una persona che l’ha amata così tanto cancellata dalla sua storia, ma se questa legge viene approvata tutto questo, fortunatamente, sarà risparmiato ad altri bambini.
Foto: Louisa Wall e la sua compagna Prue Katea, via The World News Digest