Veronica Marchi è una cantautrice veronese, ha iniziato a esibirsi da giovanissima allo Zecchino d’oro e, da allora, non si è più fermata. L’esordio discografico risale al 2005, con Veronica Marchi (che contiene la bellissima Occhi di sole); nel 2008 è uscita la seconda produzione, intitolata L’acqua del mare non si può bere, e lo scorso anno ha pubblicato il suo terzo album, La guarigione.
Dopo la presentazione alla Fnac di Verona, Veronica ha portato le sue nuove composizioni in giro per l’Italia e ha poi ripreso la sua passione per le cover. Sentiamo com’è andata.
Quattro chiacchiere con Veronica Marchi
È passato quasi un anno dall’uscita del tuo ultimo album, com’è andato? Sei soddisfatta?
Sono felice, soddisfatta di come è stato realizzato, se lo riascolto sento che rifarei ogni cosa così come è, e guardo avanti al prossimo lavoro, alle cose che potranno succedere, alle parole che potrò scrivere.
Scrivi per te stessa o per gli altri?
Scrivo per necessità, quindi per una spinta emotiva personale che necessariamente cerca lo sguardo di chi mi circonda. Cerco l’emozione.
Ti piace portare sul palco cover di molti grandi artisti, anche molto diversi tra loro, ma quando componi a quale “grande” ti ispiri maggiormente?
Ho sempre avuto modelli molto alti, quindi irraggiungibili sicuramente. Credo si debba sempre avere un obiettivo importante nella vita, mai accontentarsi. Se penso all’ispirazione mi viene in mente Jeff Buckley, mi viene in mente Gino Paoli, mi viene in mente Freddie Mercury. Mostri sacri… mi danno energia e mi insegnano cose nuove ogni giorno.
E se potessi duettare con qualcuno di questi artisti, anche del passato, chi sceglieresti?
Oserei chiedere di duettare ad una donna: Billie Holiday!
Qual è il tuo più grande sogno musicale? O qual era, se l’hai già realizzato?
Il mio più grande sogno era quello di vivere di musica, ci sono riuscita, non importa come e quanto ma è la realtà e ne sono felice.
Ultima domanda, la più difficile: cos’è, per te, la musica?
Non è per niente una domanda difficile, per me la musica è ogni cosa, dentro e fuori. Vita privata e lavoro, espressione di me stessa e rilassamento, passione e forza, insegnamento e sconfitta. È tutto di me.