Più per curiosità che per voglia, la scorsa settimana ho guardato la puntata pilota di Ray Donovan, che ha debuttato sugli schermi americani domenica 30 giugno registrando un gran successo di pubblico.
Terza scena: eccolo finalmente, il protagonista! Ray Donovan! Dorme nel suo letto, nella sua lussuosissima casa, con la moglie. Non suoni più campanello, eh? Per forza, questa caratteristica non la possono avere copiata da nessuna parte. Lo dicevo io che la Showtime è una compagnia seria!
Apprezzo molto la scelta di un’attrice con i capelli rossi. Un attimo: “Come avete detto che si chiama la moglie?” “Abby!” Din, din, din, din, din, din, din! Eh no! Stavate andando così bene! Anche in Scandal esiste un personaggio di nome Abby con i capelli rossi ma è quasi certo che sia un caso! Dopotutto i capelli di una persona non possono essere di tanti colori e i nomi non sono infiniti!
Dopo le presentazioni inizia finalmente la trama vera e propria, sono prontissima a vedere come questo meraviglioso fixer di Los Angeles risolverà tutto da solo i casi che gli si presenteranno. Ma cosa fa, chiama? Chi sta chiamando? Ha una squadra che lo aiuta! Ma non lavora da solo? Ma sai che forse forse la campanella non aveva proprio tutti i torti? Ok, conosciamo la squadra, i personaggi. Avranno qualcosa di unico. Il primo pulisce la scena del crimine. Ok, non è unico ma non importa, si svilupperà; la seconda è lesbica. Ah vedi, hanno inserito un personaggio omosessuale. Brava Showtime, finalmente qualcosa di nuo… Driiiiiin! Anche in Scandal esiste una coppia gay.
Non so più come giustificare questa serie, davvero. Ho provato a dar contro a quella maledetta campanella d’allarme ma ha vinto lei, definitivamente.
La forza di Scandal, al suo esordio, era quella di essere una novità, una ventata d’aria fresca in mezzo alle miriadi di serie, belle o meno belle, che vedono protagonisti agenti, poliziotti, investigatori. La fixer era una figura nuova, Olivia Pope era la classica donna con le palle che ti risolveva qualsiasi tuo problema, se avevi i soldi per pagarla.
Il cast è composto da grandi attori e Liev Schreiber è credibilissimo nella parte di Raynold ma personalmente non vedo neanche una caratteristica assolutamente nuova da farmi dire: “Wow! Ecco una serie che ci mancava!” Una sotto-trama in cui il prete è un pedofilo? Niente di nuovo sotto al sole.
Insomma: quello che ho visto è un’accozzaglia di riferimenti, di copiatu… ops di citazioni.
Bocciata.
Mi viene in mente una riflessione, però: sta nascendo una nuova figura protagonista? Il fixer è destinato a diventare un personaggio ricorrente? Prenderà addirittura il posto dei poliziotti? Al pubblico piace?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Io continuo ad aspettare Olivia e accantono Ray.