Secondo alcuni dati diffusi dal CESI, nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini. In Sardegna sono stati registrati 13.160 fulmini, rispetto agli 11.080 dello stesso periodo del 2014 (+18,7%). Nel 2015 è stato registrato un picco nel mese di giugno con 5.696 fulmini. Negli ultimi 15 anni, la Regione più colpita è stata la Toscana (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini). Ma cosa fare dunque per proteggersi dai fulmini durante un temporale? La risposta arriva dallo stesso CESI, che ha messo a punto alcune regole da seguire in caso di maltempo.
Cosa fare durante un temporale
In casa: spegnere il televisore, staccare la spina e l’antenna; evitare di venire a contatto con rubinetti o tubi dell’acqua e di fare la doccia o il bagno; non utilizzare apparecchi elettrici (ad esempio phon, ferro da stiro), non eseguire riparazioni elettriche a contatto e/o direttamente sull’impianto, e utilizzare il telefono solo in caso di urgenza.
In automobile: chiudere finestrini e porte o portelli e non toccare parti metalliche o l’autoradio. Ricordiamo che l’automobile, in caso di temporale, può essere considerata un buon rifugio. È, infatti, una gabbia metallica che conduce a terra la corrente tramite le gomme bagnate. Inoltre la poca distanza dalla macchina a terra è sufficiente a innescare un arco elettrico ricreando una messa a terra sicura.
In montagna: prima di fare una gita informarsi sempre sulle condizioni meteorologiche; se si è sorpresi da un temporale già sul percorso, cercare di scendere di quota o di trovare un rifugio chiuso (non sotto alberi o punte) ed evitare assolutamente le parti “ferrate” del percorso; se si rimane all’aperto restare in un luogo lontano da punte o alberi e assumere una posizione accucciata. Da tenere presente che la montagna, essendo a elevate altitudini, è un luogo molto esposto ai fulmini.
Al mare: non rimanere in acqua durante un temporale; se possibile non rimanere in spiaggia ma ripararsi in un luogo chiuso, oppure rimanere seduti o accucciati. Nel caso che il fulmine colpisca la superficie dell’acqua, che è un buon conduttore, la corrente si disperde investendo eventuali bagnanti. La spiaggia, inoltre, è un luogo aperto e piano in cui anche un uomo in piedi può fungere da “punta”.
Al parco: allontanarsi dagli alberi il più possibile e trovare riparo in un luogo chiuso; se non si può trovare riparo, restare accucciati in un’area lontana da punte; se si è in bicicletta scendere di sella e allontanarsi dalla bici (se metallica).
In campeggio: restare in un luogo chiuso come la roulotte; uscire dalla tenda e trovare un rifugio chiuso ma, se si deve restare in tenda, accucciarsi e restare distanti dai pali metallici; evitare giochi con aquiloni o simili e di pescare con canna da pesca.
In barca: se si è in vicinanza di un porto andare all’ormeggio o navigare sottocosta; se siete in barca a vela l’albero è esposto ai fulmini quindi sistematevi lontano dallo stesso e lontano da elementi metallici; se è tecnicamente possibile si può buttare l’ancora facendola passare attorno all’albero e l’eventuale corrente si scaricherà attraverso l’ancora in mare; se il temporale non si allontana, riprendere la navigazione e cercare di portarsi velocemente in un’altra zona; in una barca a vela sarebbe necessario che tutte le strutture metalliche fossero ben connesse fra loro e con il bulbo, mediante cavi elettrici, in modo che il fulmine abbia sempre un percorso verso l’acqua.