Il 23 gennaio, in varie città italiane, associazioni e attivisti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) che si occupano di diritti, richiedenti asilo, migranti, lotta al razzismo e dialogo interculturale manifesteranno la propria solidarietà all’ONG tunisina Shams. Questa organizzazione, nata per richiedere la depenalizzazione dell’omosessualità nel paese nordafricano, ha subito una sospensione governativa senza motivazioni che sembra essere il preludio della sua chiusura coatta.
I gesti di solidarietà, sotto gli slogan “Je suis Shams” e “Italia e Tunisia: la primavera dei diritti deve ancora iniziare”, saranno ospitati in tre delle manifestazioni #svegliatitalia in programma in molte città italiane per chiedere alle forze politiche di riconoscere i diritti delle coppie omosessuali. In particolare, cartelli di protesta saranno presenti a Milano, Bergamo, Genova, Pavia e Piacenza.
Per una primavera dei diritti
L’iniziativa è stata lanciata dalle associazioni Rompiamo il Silenzio di Bergamo e I Sentinelli di Milano, Monza, Pavia, Piacenza e Sesto San Giovanni, dalla rete degli sportelli Immigrazioni e Omosessualità di Arcigay e dal sito interculturale LGBT Il grande colibrì con anche l’appoggio di CALEM (Confederazione delle associazioni LGBTQI euro-africane e musulmane).
“Noi e gli attivisti tunisini stiamo combattendo la stessa lotta contro il pregiudizio e per questo siamo vicini”, ha dichiarato Diego Puccio dello sportello Immigrazioni e Omosessualità di Milano. “Vogliamo anche denunciare l’ipocrisia della nostra classe politica: puntano il dito verso un sud del mondo che non rispetta i diritti, ma poi sono i primi a non voler riconoscere l’uguaglianza di tutti i cittadini”, ha aggiunto Dominguel Emanuele Radesca di Rompiamo il Silenzio.