Volete scegliere una professione nel campo medico, ma non sapete quale percorso intraprendere? Vi facciamo scoprire il ramo della medicina del lavoro.
Stiamo parlando della branca della medicina che ha a cuore la salute e la sicurezza dei lavoratori, si occupa di prevenire, diagnosticare le malattie, fisiche e psicofisiche, inerenti e conseguenti allo svolgimento dell’attività lavorativa. Il medico specializzato in questo campo ha sicuramente un elevato grado di empatia con i lavoratori, riuscendo a identificare i vari sintomi e possibili rischi a cui potrebbero essere esposti.
Medicina del lavoro: che percorso accademico?
Solitamente per chiunque abbia in mente una carriera nella sanità, si dovrebbe iniziare una carriera scolastica propedeutica già dopo le scuole medie inferiori. Scegliere un liceo classico o scientifico sarebbe il punto di partenza ideale per i futuri dottori. Ciò non toglie che il vero passo importante lo si compie una volta diplomati.
In questo caso è fondamentale l’iscrizione alla facoltà di medicina e chirurgia. L’accesso non è immediato, ma dopo una dura selezione e un test di ammissione in cui gli argomenti spazieranno dalla più abbordabile cultura generale a materie specifiche come biologia e chimica.
Se siete metodici e avete scelto il percorso più adatto a voi, dovreste terminare questo ciclo di studi in 6 anni, più tempo per la tesi ovviamente. L’abilitazione alla professione medica, però, potrà esserci solo dopo aver passato anche un esame di Stato. A questo punto sarete medici del lavoro? No, ancora no. Per diventarlo a tutti gli effetti dovrete iscrivervi ad una scuola di specializzazione in medicina del lavoro della durata di quattro anni. Una volta specializzati allora sì che potrete iniziare questa nuova professione, carichi, energici e altamente formati.
Sebbene può sembrarvi una strada irta e piena di ostacoli, il lavoro che andrete a svolgere ha bisogno di persone competenti e capaci, perché la salute è il bene più grande!