Chi è alla ricerca di un mutuo per l’acquisto della prima casa e lavora nel pubblico impiego, tra le possibilità a sua disposizione ha anche quella rappresentata dall’INPDAP, Istituto Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica. L’istituto, infatti, offre una appetibile serie di agevolazioni nella stipula del mutuo per l’acquisto della prima casa e per piccoli prestiti, che può in effetti rivelarsi un ottimo ausilio in tal senso.
Ad accedere al finanziamento possono essere in particolare coloro che sono dipendenti pubblici, ovvero iscritti in attività di servizio, godendo al tempo stesso di un contratto a tempo indeterminato, oltre ai pensionati che siano iscritti da almeno un triennio alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali dell’Inps, ovvero la struttura che a partire dal 2011 è subentrata all’Inpdap. Si tratta di un fondo creato nel 1996 e gestito dall’Inpdap (poi diventato INPS) proprio al fine di soddisfare alcune esigenze dei dipendenti della pubblica amministrazione e di tutti quei dipendenti pubblici i quali si trovino nella necessità di avere prestiti o mutui a tasso agevolato. Alimentato dalle trattenute operate in busta paga, in pratica riceve lo 0,35% del lordo dai dipendenti in servizio, mentre i pensionati del settore pubblico contribuiscono per lo 0,15%. Tra le possibilità che si aprono per gli iscritti, si tratti di dipendenti o pensionati, c’è anche quella di procedere alla surroga del mutuo stipulato in precedenza per la stessa finalità con un altro istituto di credito.
Per quanto riguarda l’importo erogabile, il tetto è fissato a quota 300mila euro, includendo le spese per le pertinenze, e in ogni caso non può andare oltre il 100% del valore che sia stato assegnato dopo la perizia effettuata da un incaricato dell’Inps sull’immobile oggetto della compravendita. Va comunque ricordato come grazie a quanto disposto dall’Art. 8 del Regolamento, alla cifra in questione possano essere aggiunti altri 5mila euro in qualità di copertura delle spese accessorie all’atto notarile.
Per quanto riguarda invece i requisiti, l’immobile per il quale si richiede il mutuo agevolato deve essere non solo già esistente, ma anche ubicato all’interno del territorio nazionale. Sono inoltre escluse tutte le unità catalogate tra gli immobili di lusso, ovvero quelle facenti parte delle categorie catastali A/2, 3, 4, 5, 6, 7.
Altro requisito dirimente è quello riguardante il richiedente o i componenti del nucleo familiare: il mutuatario, infatti, non può possedere altri immobili sul territorio nazionale, anche se sono previste alcune significative eccezioni, come quelle riguardanti il non essere proprietario di quote superiori il 33%, l’assegnazione dell’immobile al coniuge separato, la volontà dell’iscritto di formare un proprio nucleo familiare che sia distinto da quello dei genitori, il non aver goduto di donazioni oppure figurare come successore (uso abitativo oppure in usufrutto) di quote tali da eccedere il 50%.
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