Da quando Las Vegas è raggiungibile con una semplice connessione internet, Las Vegas è in crisi. Quella vera, almeno. L’online costituisce la svolta nel gioco d’azzardo, con un inevitabile riscontro negativo nel numero di giocatori live. Soprattutto in Italia, dove la rivoluzione digitale apportata da piattaforme nazionali e internazionali (32Red, Lottomatica, Sisal, etc.) sembra aver avuto un particolare successo. Che sia per comodità e rapidità o solo per gusto dell’innovazione poco importa, la febbre dell’online ha contagiato tutto il Paese.
In cima alla lista del boom online si piazzano le slot machine, un mercato in crescita esponenziale: +31,5% nel 2015, per circa 327 milioni di euro di giocate. Nel 2008 le slot erano da sole un terzo delle puntate italiane, oggi sono il 56%, con un guadagno di più di venti punti percentuali. Potrebbe bastare questo per esprimere la supremazia delle macchinette nei confronti degli altri giochi, che pure rimangono molto apprezzati grazie alla rinascita di internet.
Un esempio di ritorno di fiamma grazie alla rete è la roulette, gioco antico ma mai sulla cresta dell’onda come nell’ultimo periodo. Se un tempo i giocatori meno esperti si accalcavano nei casinò intorno al croupier tra un “rien ne va plus” e l’altro, oggi la possibilità di giocare in rete evita la ressa ma restituisce comunque l’effetto di realismo desiderato dai giocatori. Le roulette online di 32Red offrono la variante francese a quella europea, per chi volesse provare il brivido di un’esperienza dal tocco parigino. Allo stesso modo della versione moderna della roulette anche il blackjack è stato rilanciato dall’immediatezza dell’online, con un aumento di utenti impensabile al tempo dei casinò live. Il 21 attira, aiutato anche dalle diverse novità. Slot, roulette, blackjack e poker online sono la base portante di un segmento che comprende il 14% delle giocate degli italiani e un volume di gioco che supera i dieci miliardi di euro annui.
Tra le varianti in difficoltà vanno inseriti Lotto e Lotterie varie, che hanno avuto un crollo vicino al 50% negli ultimi sei anni. La tradizione rischia di essere persa anche perché l’effetto era collegato alla giocata in un punto vendita: una sensazione impossibile da riprodurre in rete. Crolla anche il settore dell’ippica, con un abbassamento del 70% dal 2008 a questa parte. Una discesa vertiginosa per una categoria arretrata rispetto a quanto viene proposto in Inghilterra. In leggera discesa anche il poker, sebbene la versione torneo si stia rilanciando proprio in questi ultimi mesi. Il +31,4% del mese di marzo è stato seguito da un sorprendente +75,4% ad aprile, con dati in controtendenza rispetto alla versione cash game. Per quest’ultima infatti la picchiata pare inevitabile, tanto che i governi italiani e francesi stanno pensando alla liquidità condivisa per riaccendere interesse. Interesse aumentato invece per le scommesse sportive, aiutate dalle quote live e da offerte vastissime da parte dei migliori siti.