Arriva da Bruxelles il via libera al sostegno pubblico per le banche italiane.
La Commissione europea vede positivamente la messa a punto di un piano di sostegno a favore delle banche italiane, al quale il Governo dovrà lavorare attraverso alcune possibili soluzioni, in grado di affrontare e risolvere i problemi nel più scrupoloso rispetto delle norme europee.
L’UE ha dato l’ok ad uno schema di massima, che prevede garanzie statali per 150 miliardi di euro, fornendo al Governo italiano gli strumenti da mettere in campo nel caso in cui si ravveda la necessità per le banche di far fronte a possibili crisi di liquidità, interventi che non vadano ad intaccare i risparmi dei correntisti.
Gli interventi potranno essere attivati solo nell’arco della parte restante del 2016, a garanzia di istituti rigorosamente solvibili, nel pieno rispetto delle regole sugli aiuti di stato e nel caso di situazioni decisamente eccezionali.
“L’Italia ha chiesto alla Commissione di autorizzare il sostegno alla liquidità, che può essere fornito a banche solvibili in caso di bisogno”, si legge nella nota resa pubblica da Bruxelles. “La Commissione UE – prosegue la nota – ha autorizzato, in base alle regole sugli aiuti di Stato, l’introduzione di uno schema di garanzia per le banche italiane fino al 31 dicembre 2016. Lo schema copre misure di supporto alla liquidità in favore di banche solventi come misura precauzionale”.
Il nostro Paese “ha notificato questa misura per motivi precauzionali”, ma “non ci sono aspettative che sopravvenga la necessità di usare questo schema”.
L’UE inoltre precisa che “durante l’applicazione delle regole straordinarie per gli aiuti di Stato alle banche, la Commissione autorizza schemi di garanzia per un periodo di sei mesi per monitorare gli sviluppi e aggiustare le condizioni in base ad essi”.
“Come dimostra questa decisione ed altre precedenti, c’è un numero di soluzioni che possono essere messe in campo in pieno rispetto delle regole europee per affrontare le turbolenze”, sottolinea la Commissione.
“La crisi delle banche in Europa può essere catalogata come il primo grande effetto della Brexit – spiegano gli analisti Oanda –. A dire il vero, l’esito referendario nel Regno Unito potrebbe aver solo contribuito ad esasperare un problema già emerso negli ultimi mesi, ovvero la scarsa redditività delle banche europee in un contesto di tassi bassissimi. Il problema, quindi, riguarda tutte le banche del Vecchio Continente, come risulta anche dall’indice Euro Stoxx Bank che da inizio anno cede oltre il 37%”.