Dopo anni difficili dovuti alle condizioni economiche del Paese, nel 2016 le nuove immatricolazioni di automobili in Italia stanno segnando un notevole incremento. Questa tendenza si scontra però con quella della vendita della propria auto usata, in quanto l’innovazione stenta a prendere il posto dei metodi di vendita tradizionali; questo svantaggia soprattutto i proprietari, che al momento di vendere un’auto usata si ritrovano spesso ad uno scomodo bivio: dedicare un ammontare molto significativo di tempo alla ricerca di un acquirente privato pubblicando degli annunci di vendita, oppure scegliere di procedere più rapidamente rivolgendosi ad un concessionario sacrificando una parte corposa del proprio ricavo. Tutto questo ha portato alla nascita di servizi che uniscono una miglior soddisfazione economica alla rapidità e professionalità di un concessionario.
Proprio a causa dei compromessi a cui è necessario scendere per vendere la propria auto, molti proprietari vi rinunciano e rimandano l’alienazione a data da destinarsi. Questo problema ha portato il parco veicoli italiano ad essere uno dei più vecchi d’Europa, dove un terzo dei mezzi supera i tredici anni dalla data della prima immatricolazione. Con oltre 600 macchine per 1000 abitanti, che arrivano ad essere quasi il 50% in più in alcune regioni del nord, il Bel Paese vede anche un certo sovraffollamento di auto, anche se tante giacciono inutilizzate o trasportano nella maggior parte dei casi un solo passeggero, andando a generare anche code interminabili nelle ore di punta e un impatto ambientale molto elevato.
Con l’instaurarsi di una progressiva digitalizzazione di molti settori, anche il mercato delle auto usate ha visto nel web un’opportunità da cogliere. Inizialmente questa rivoluzione multimediale è nata dai portali che aggregano annunci per vendere la propria vecchia auto, coadiuvati anche dai strumenti che consentono agli utenti di ottenere rapidamente una quotazione abbastanza precisa del valore del proprio usato. Questa possibilità ha portato ad un aumento significativo delle vendite tra privati, a discapito delle permute e degli affidamenti in conto vendita presso i concessionari. Tuttavia, questi siti consentono esclusivamente vendite tra privati: in mezzo ad essi anche truffatori, perditempo ed affaristi.
I siti di compro auto usate si pongono invece come acquirenti diretti ed immediati e sono riservati a chi disponga di una macchina funzionante ed immatricolata in Italia, ma non sono limitati in base al modello, all’anno o al chilometraggio. Il processo di vendita dura poco tempo dal primo contatto che si svolge sul sito dell’azienda. Riempendo un modulo, si viene contattati per un appuntamento per visionarne il mezzo e verificarne il libretto di circolazione ed il certificato di proprietà. A questo punto viene completata la valutazione e si riceve un’offerta, alla quale non si è comunque vincolati: i servizi offerti, infatti, sono gratuiti e senza impegno anche per coloro che non completano effettivamente il processo di vendita. Il pagamento viene effettuato tramite contanti o assegno circolare, e lo staff è disponibile anche per accompagnare i clienti in filiale a verificare che non vi siano irregolarità nell’incassare la somma.
La ragione per cui si può reputare il compro auto un modello funzionale è che esso fornisce una risposta efficace sia al problema della valutazione che all’impiego di tempo. Il metodo con cui vengono formulate le offerte ai clienti, infatti, tiene conto di molti parametri che consentono una soddisfazione economica più alta di quella ottenibile presso un concessionario, oltre che immediata. In caso di conto vendita, invece, oltre alle commissioni e alla provvigione pagata al concessionario è sempre richiesto un certo periodo di tempo prima che i suoi dipendenti riescano a trovare un acquirente per la macchina affidata. Inoltre, una vendita così rapida implica la soluzione al problema della svalutazione “ulteriore” che spesso incide su chi decide di vendere la propria auto sui portali di annunci più diffusi. Infatti spesso i venditori trascurano che il tempo ed i chilometri trascorsi tra il momento in cui si rende la propria auto disponibile per la vendita e quello dell’effettiva cessione ne vanno ad aumentare la svalutazione dando adito ad un potere di trattativa maggiore a favore dei potenziali acquirenti più abili a negoziare. Infine, contrariamente a quanto accade nel caso di permuta, va sottolineato che non esistono vincoli al modo in cui si può impiegare la cifra ottenuta: il modello della permuta, infatti, prevede che essa sia impiegata per l’acquisto di una nuova auto dal valore maggiore rispetto a quella consegnata.