Per diventare un fotografo professionista bisogna innanzitutto conoscere le tecniche fotografiche. Una volta le macchine non erano digitali e bisognava fare tutto manualmente, dalla messa a fuoco, al calcolo dell’esposizione luminosa, al tempo di apertura dell’obiettivo. La ricerca di pellicole particolari ad alta sensibilità se si doveva scattare in ambienti poco luminosi o di notte, o cromaticamente differenti in dipendenza dell’uso. La scelta degli obiettivi, dei filtri e dei formati poi era una scienza a parte. Le nuove macchine digitali hanno reso molto più facile tutto ciò, ma questo non significa che non si debbano conoscere le tecniche per scattare una buona foto, anzi, oggi più che mai la conoscenza della tecnica fotografica è fondamentale se si vuole diventare un fotografo professionista e farsi conoscere.
Dalla teoria alla pratica
Appresi i primi rudimenti, e acquistata l’attrezzatura indispensabile per iniziare, bisogna incominciare a farsi conoscere. Generalmente matrimoni, feste, spettacoli ed eventi sportivi sono i più richiesti. Quindi diventa indispensabile l’uso di testi e manuali di fotografia, dei corsi specializzati magari in foto particolari, collaborare con un fotografo affermato, o con un sito che necessiti di immagini per fare esperienza. Una volta raccolti gli scatti migliori si può anche pensare di allestire una mostra. In questo caso si può chiedere di affittare una sala messa a disposizione dal comune, oppure esporre le fotografie all’interno di locali pubblici come bar o ristoranti. Fondamentale è anche organizzarsi con i giusti mezzi per trasportare i propri scatti, ad esempio utilizzando degli appositi tubi di cartone per non rovinare le fotografie e che possono ritornare utili anche qualora doveste inviarne una ad un vostro cliente. Dopodiché non vi resta che pubblicizzare la vostra mostra utilizzando anche dei semplici ma efficaci volantini per informare la gente della vostra esposizione.
Portfolio e tecniche di vendita
Il portfolio per il fotografo professionista è la risposta alle domande del potenziale cliente. Costui non si chiederà se chi ha di fronte sa fotografare, piuttosto se gli darà le foto che desidera. Sarà il portfolio a mostrare le capacità del fotografo. Il consiglio è di averne pronti più di uno, per l’esattezza uno per ogni tipo di cliente che ci si può presentare, e se capita che il cliente che si dovrà incontrare non rientra nelle tipologie già codificate, lo si dovrà creare apposta per lui. Il cliente, a meno di non avere alle spalle decenni di esperienze e tre generazioni di fotografi professionisti, non verrà a bussare alla porta dello studio solo perché vede una targhetta con la scritta ‘fotografo’. Bisogna cercarlo con tutte le tecniche e le strategie di avvicinamento possibili, per poi ‘lanciare l’amo’ con una selezione di fotografie confezionata apposta per lui.
Le prime esperienze
Sul campo si sgomita, e anche tanto. Le scene che contano, come lo sport, la moda, lo spettacolo, gli eventi di cronaca, i matrimoni, tirano tantissimi concorrenti che cercano di lavorare. La differenza la deve fare la qualità di un servizio, e la qualità si basa su tante piccole cose, tra cui intelligenza, buon gusto e cultura. Ma, per quanto si possa aver raggiunto un livello qualitativo accettabile, prima di riuscire a lavorare occorre farsi conoscere ed apprezzare. A questo tornano utili i ‘cadeaux’, cioè fare un buon servizio fotografico e regalare alcune foto, alcune e non tutte, per farsi apprezzare. Essere gentili ma non svendersi è sempre un buon metodo per inserirsi in un mercato affollato.