Le detrazioni per interventi condominiali in materia di efficienza energetica sono di recente state estese fino al 2021, con ritocchi consistenti per quanto riguarda le aliquote di riferimento: infatti dall’iniziale 65% la Legge di Stabilità 2016 ha sancito l’innalzamento fino al 75% dell’importo complessivo, con una soglia massima di spesa pari a 40.000 euro.
Gli incentivi per la riqualificazione energetica dei condomini riguardano le cosiddette parti comuni condominiali, ossia muri esterni, tetti e coperture, i cortili, i porticati, le scale, gli ascensori e tutte quelle aree interne come ad esempio guardiole e lavanderie.
Fino al 31 dicembre del 2021 si potrà quindi beneficiare del 75% di sgravi fiscali per la messa in opera di tutti quei lavori atti a rendere l’esterno dell’edificio condominiale in grado di ridurre la dispersione di energia in inverno per quanto riguarda il riscaldamento, così come la riduzione degli sprechi legati all’uso del climatizzatore d’estate.
La detrazione delle spese scende invece al 70% se ad essere interessata è una parte consistente dell’involucro esterno del condominio, vale a dire almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso, e non comporta lavori strettamente connessi all’efficienza energetica.
Le detrazioni del 70 e 75 per cento sono inoltre non solo legate a condomini privati, ma valgono per tutti gli alloggi amministrati dagli istituti per gli alloggi popolari che necessitino interventi di questo tipo nelle aree comuni e nei termini previsti per legge, oltre che per soggetti terzi come le strutture alberghiere.
Da sottolineare anche la possibilità da parte dell’amministrazione condominiale di cedere tali sgravi fiscali sia a soggetti terzi che a ditte esterne che si occuperanno della ristrutturazione dell’edificio.
Per ciò che concerne invece l’abbattimento delle barriere architettoniche per agevolare i soggetti diversamente abili, la normativa in materia offre agli amministratori di condominio la possibilità di installare montascale e mini-ascensori, adatti a qualunque tipologia di scale, beneficiando in qualunque momento di contributi regionali, nonché della detrazione fiscale del 19% prevista per legge in merito a tutti gli interventi a beneficio di persone che presentano difficoltà di deambulazione a seguito di infortuni sul lavoro o malattie congenite, oltre che a vantaggio di persone affette da patologie invalidanti legate alla sfera psichica e sensoriale, le quali possono causare un disagio sociale e difficoltà nell’affrontare la discesa delle scale condominiali site all’interno dell’edificio.
Un’altra novità introdotta con l’ultima normativa di legge nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie è il cosiddetto sismabonus, ossia una detrazione fiscale che rimborsa la quasi totalità delle spese sostenute al fine di adeguare dal punto di visto delle norme anti-sismiche tutti i fabbricati siti in zone a rischio terremoto.
Tali sgravi dureranno anch’essi fino al 2021, e sono validi per tutti quei condomini che necessitano di interventi riguardanti le parti comuni. Per quanto concerne le aliquote, esse sono di tue tipi: la prima è del 75%, e comporta il passaggio del condominio ad una classe di rischio inferiore con interventi specifici; la seconda sale invece fino all’85%, al fine di consentire il passaggio a due classi di rischio inferiori dal punto di vista della normativa anti-sismica.
Il tetto massimo di spesa del sismabonus per i condomini ammonta ad un totale di 96.000 euro, e anche in questo caso gli incentivi possono essere ceduti a soggetti terzi che effettuano gli interventi di ristrutturazione nei condomini colpiti dagli ultimi eventi sismici di questi mesi.
Per quanto riguarda infine i singoli condomini che abitano la struttura, questi possono comunque beneficiare fino a fine 2017 del bonus del 65% di detrazione previsto per interventi di ristrutturazione interna del proprio appartamento, oltre che dello specifico sgravio fiscale del 50% sull’ammontare totale dell’Irpef per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica di fascia alta.