Scriviamo questo articolo per condividere la nostra esperienza basata sullo studio di varie Normative e sulla base di consulenze avute nel corso degli anni dalla Camera di Commercio della nostra città.
Le etichette sulla bijoux ma anche sui gioielli sono importanti non solo per il consumatore finale che deve conoscere le caratteristiche costruttive del prodotto e la provenienza ma anche per il negoziante a garanzia di serietà e professionalità. Sono molto semplici da fare e contrariamente a quanto si creda non occorre ricorrere alla tipografia: basta una semplice applicazione gratuita di Word e delle comuni etichette autoadesive stampabili che si reperiscono facilmente in commercio anche on-line.
Spetta al distributore finale (cioè il negoziante o grande magazzino ad esempio) l’onere dell’etichettatura, il produttore o distributore non è legalmente tenuto a fornirle. Sulla base dell’articolo 6 del codice del Consumo e a sua volta DM 101/1997 ogni etichetta sia di un orecchino, bracciale, sia di qualsiasi tipo di bijoux deve indicare per prima cosa: la classe merceologica, cioè “Oggetto di bigiotteria” oppure “Oggetto di Gioielleria”. A seguire la ragione sociale del produttore e sede legale del produttore o importatore nella Ue. Obbligatorio indicare anche il paese d’origine se situato fuori dall’Europa. Se il bijoux o gioiello è fatto in Europa non occorre specificare in quale Stato.
Se un oggetto è fatto in Italia potremmo scrivere anche Made in EU. Ma visto che l’artigianato italiano è il fiore all’occhiello in tutto il mondo in svariati settori, dai gioielli alla moda e all’arredamento, evidenziamolo con un bel “MADE IN ITALY”.
La Normativa sull’etichettatura di questi monili prevede che venga scritta in maniera peculiare la composizione delle parti metalliche e di eventuali pietre. Bisognerà anche specificare se ci sono sostanze dannose per l’organismo (Nichel, Cadmio e Piombo). La presenza del secondo e terzo metallo prezioso è completamente illegale perché nociva alla salute umana. Il Nichel ha una sua apposita Normativa che, contrariamente a quanto si pensi, ne consente la presenza di una piccola parte tale da non superare il rilascio settimanale in percentuali ben prestabilite, a seconda che si tratti di bijoux a contatto con parti perforate o a semplice contatto con la pelle umana, tipo bracciali o anelli.
La legge poi prevede che si indichi come vada usato il prodotto correttamente, ma visto che un’etichetta in genere ha dimensioni ridotte e deve essere leggibile non possiamo scrivere tutto ciò: si può ovviare con una scheda tecnica a parte in cui si potrà parlare di come fare un uso corretto della bigiotteria e anche a qualche accenno sulla garanzia: esempio evitare di fare sport con monili di bigiotteria, non fare la sauna o esporli troppo al sole, usare i gioielli per fare le pulizie con detergenti chimici aggressivi e cosi via.
Le cose da scrivere sono abbastanza e quindi, dato che devono essere scritte con una grandezza di carattere sufficientemente leggibile in altezza, se non c’entrano in una etichetta da incollare alla bigiotteria va bene anche un’etichetta più grande da incollare sempre sulla confezione del gioiello.
In Italia esiste una consistente realtà di produzione di alto artigianato artistico nel campo della bigiotteria. Basta visitare le principali fiere europee e mondiali per rendersi conto che anche in questo campo il nostro Made in Italy è di grande pregio manifatturiero. Purtroppo però le artigiane accompagnano i monili con etichette non chiare adornate magari da un logo curato. Secondo noi questo obbligo legale delle etichette non è da intendersi prettamente come “un mettersi” in regola per evitare sanzioni pesanti (vedasi la parte finale dell’art. 6 c.d.c.), bensì è anche un modo di porsi in maniera più professionale verso il consumatore finale che apprezzerà sicuramente la chiarezza e trasparenza verso ciò che acquista e verso l’artigiano.
Normative di riferimento:
– Direttiva 2001/95/CE
– Decisione 768/2008/CE
Normativa Nazionale:
– Codice del Consumo
– Sicurezza generale dei prodotti
A cura di Le Gioie di Liuba