In Italia una larga fascia di lavoratori soffre di mal di schiena: a essere colpito da questo disturbo è circa il 60-80% della popolazione lavoratrice in soggetti con un’età superiore ai 50 anni e quasi tutti gli individui 60enni in età lavorativa.
Le persone che maggiormente soffrono di mal di schiena si collocano nella fascia d’età tra i 45 e i 59 anni, con un picco tra i lavoratori con un’età compresa tra i 55 e i 59 anni.
Nel 2013 gli infortuni registrati dall’Inail (Istituto Nazione Assicurazione Infortuni sul lavoro) sono numerosi: 25.760 casi trovano coinvolta la colonna lombare e in 1470 casi il danno è stato dichiarato permanente, portando al riconoscimento di malattie professionali.
Numerose sono state le denunce per malattie professionali, nel corso del 2015, che hanno coinvolto la schiena, e ben 37.240 casi dove a riportare gravi danni è stata la colonna vertebrale.
La Regione più colpita per denunce per malattie professionali a carico del sistema osteo-muscolare è l’Emilia Romagna con un 74,9% di casi.
In una società evoluta come la nostra sono dati davvero allarmanti, in costo di termini di inabilità del lavoro, cure mediche, terapie riabilitative e accertamenti. Diventa un problema molto costoso per il SSN e per lo stesso Inail che deve provvedere a coprire il danno e le spese necessarie alla sua risoluzione.
È importante, data la situazione, fornire delle soluzioni valide da applicare negli ambienti di lavoro particolarmente a rischio, atte ad evitare l’insorgere di disturbi di questa natura, che troppo spesso mutano in vere e proprie malattie professionali, limitando le azioni del lavoratore.
Una possibile soluzione: il carrello 3 ruote motorizzato
In alcuni settori, come ad esempio in quello dell’intra logistica, movimentare carichi pesanti è un’azione che viene svolta ripetutamente nel corso di un’intera giornata lavorativa (è il caso dei magazzinieri, trasportatori, montatori, serramentisti etc) ed è più frequente che a questi lavoratori vengano riscontrati problemi alla colonna vertebrale o alla zona lombare.
Esistono delle soluzioni che, se applicate ed utilizzate nel modo giusto, possono fare evitare al lavoratore questa tipologia di infortuni e incidenti.
Gli strumenti in questione sono i carrelli 3 ruote saliscale motorizzati, i transpallet, i muletti e i carrelli elevatori che svolgono il lavoro di sollevamento e trasporto di carichi molto pesanti al posto degli operai.
Il muletto, il traspallet e il carrello elevatore sono mezzi ingombranti, che necessitano di un vasto spazio di manovra e di una superficie piana. Il carrello 3 ruote saliscale invece è uno strumento più ridotto, che può essere utilizzato sia in piano che su scala e che necessita di molto meno spazio di manovra.
Sono strumenti ideali per chi deve svolgere un lavoro dinamico, come ad esempio effettuare consegne: passano dappertutto e hanno una portata massima di 250 kg, gestibili da un solo operatore.
Esistono carrelli saliscale a 3 ruote progettati e realizzati per le diverse esigenze e merci da trasportare: infissi, serramenti, porte blindate, caminetti, stufe, fotocopiatrici, elettrodomestici, mobili, bombole per l’ossigenoterapia, distributori automatici e feretri.
I carrelli 3 ruote saliscale Mario si manovrano sempre in posizione eretta per garantire la perfetta ergonomia della schiena, senza fare sforzi e senza affaticare la colonna vertebrale a la zona lombare.
Sono dotati di un speciale sistema di auto-bilanciamento del carico che permette loro di rimanere in equilibrio anche con la merce caricata, senza far correre inutili rischi all’operaio e alla merce stessa.