Nel corso degli ultimi anni, la parola streaming, insieme ad altri termini come buffering, download, internet tv, si è diffusa rapidamente nel lessico abituale di giovani e meno giovani. Ma siamo sicuri che tutti ne facciano un uso corretto? Quando parliamo di streaming esattamente di cosa parliamo? Nelle prossime righe ci focalizzeremo su tutte le accezioni di questo vocabolo e capiremo nel concreto quali sono i suoi usi e vantaggi.
Breve guida sul dilagante fenomeno dello streaming online
Iniziamo col precisare che lo streaming è una tecnologia sempre maggiormente utilizzata per inviare dei contenuti (generalmente audio e video, ma in misura sempre maggiore anche di altro tipo) a computer e dispositivi mobili attraverso internet. Il suo nome deriva dal fatto che i dati vengono trasmessi in un flusso continuo. Infatti, in inglese, il termine stream significa proprio flusso. Questa trasmissione continua di dati consente ai destinatari di cominciare a guardare o ascoltare i contenuti prescelti quasi immediatamente. Lo streaming è quindi la maniera più veloce per accedere a dei contenuti online, ma non è il solo.
Prima del suo avvento, infatti, era il download progressivo a consentire l’accesso più rapido ai contenuti digitali online. La maggiore differenza tra queste due tecnologie consiste nella modalità di accesso alle risorse online e, soprattutto, nella loro conservazione. Mentre, una volta terminato, il download progressivo implica il salvataggio di una copia del contenuto scaricato sulla memoria del dispositivo, lo streaming consente una fruizione immediata ma temporanea del contenuto stesso e che deve necessariamente avvenire attraverso la connessione ad internet. Questo consente di salvare spazio sulla memoria del dispositivo evitandoci il fastidio di ricorrere all’uso di memorie esterne e risparmiandoci affannose ricerche nei meandri del nostro hard disk per individuare il file audio o video desiderato. Non a caso è la tecnologia utilizzata dalle maggiori piattaforme dedicate alla condivisione di video, come Youtube, e da una schiera sempre più fitta di siti internet che consentono di vedere online film, serie televisive e cartoni animati.
L’altra differenza importante tra lo streaming e il download progressivo sta nell’istantaneità del processo. Se per il download è necessario attendere che il contenuto venga importato sul proprio dispositivo per poterne avere accesso (attesa questa che può variare significativamente in base ad una serie di parametri tra cui la velocità della propria connessione e dimensioni del contenuto da scaricare), con lo streaming l’accesso al contenuto è praticamente immediato.
Inoltre, se effettuiamo il download di un contenuto abbastanza pesante, a meno che non disponiamo di una connessione internet ultra veloce, noteremo un significativo rallentamento nella navigazione. Con lo streaming, invece, questo problema non si pone, proprio perché consente di ascoltare o visualizzare il contenuto esattamente quando ne abbiamo bisogno.
D’altro canto, però, lo streaming richiede una connessione ad internet relativamente veloce; quanto veloce dipende dalla tipologia di contenuto a cui si vuole accedere. In linea di massima, per vedere un video a definizione standard senza interruzioni è necessaria una velocità di almeno 2 megabit al secondo; per visualizzare invece video ad alta definizione la velocità di connessione deve partire da un minimo di 5 megabit al secondo per i contenuti in HD e di 9 megabit per secondo per quelli in Ultra HD. Oltre alla velocità, un altro importantissimo parametro per uno streaming di qualità è la continuità della connessione.
Proprio perché la trasmissione dei dati avviene in flusso continuo, qualora la connessione internet si interrompa anche l’accesso al contenuto verrebbe sospeso. Per fare un esempio, se state ascoltando una canzone da una piattaforma streaming e dopo 30 secondi la vostra connessione cade, anche la canzone si interromperà al trentesimo secondo.