Lunga vita agli sms, i messaggi di testo che sono stati il simbolo della comunicazione via telefonino. Nonostante l’avvento di app di messaggistica istantanea sugli smartphone, questo strumento resiste e trova una nuova strada per diventare strategico: la comunicazione diretta ai clienti delle aziende.
Nessun de profundis per gli sms
Gli short messagge service (questa l’espressione completa e corretta della sigla) stanno in realtà vivendo una situazione a due facce, soprattutto in Italia: da un lato, infatti, continua a calare il loro utilizzo da parte degli utenti privati, che trovano decisamente più immediata e conveniente la possibilità di utilizzare sistemi di comunicazione stile Whatsapp o Telegram. Il risvolto della medaglia, e punto di forza degli sms, sta invece nelle nuove forme di contatto che offre alle imprese.
Aumenta l’uso strategico
La Mobile transformation sta infatti incidendo in maniera significativa sui processi di relazione tra consumatori e imprese, e lo stesso grado di maturità delle aziende nostrane sta aumentando nel corso degli ultimi anni: a livello assoluto, secondo alcune ricerche, soltanto nel 2016 la quota di investimenti delle imprese nel Mobile Advertising cresce del 53 per cento, e nello specifico la parte destinata ai messaggi (e in modo particolare ai cosiddetti Sms bulk) è aumentata del 10 per cento.
Contatto tra azienda e utente
Segno che questa modalità di invio di messaggi brevi è entrata a pieno titolo nelle strategie in atto nel mercato mobile in Italia, diventando addirittura centrale nella digital transformation, come testimoniato anche dall’aumento dei volumi degli investimenti specifici per SMS Advertising (più undici per cento a fine 2016). La chiave di volta è stata, anche in questo caso, doppia, ovvero la diffusione di servizi di invio multiplo tramite sms gateway a supporto delle imprese, come quelli proposti da SmsHosting sul nostro territorio, e l’interesse suscitato in chi riceve questi messaggi.
Una comunicazione meno invasiva
Come confermato da un sondaggio Doxa, infatti, gli utenti ritengono la comunicazione via sms meno invasiva rispetto a quella che arriva tramite altri canali e rispetto ad altre forme di contatto che raggiungono il dispositivo mobile; allo stesso tempo, la sintesi inevitabile dei messaggi (con la limitazione dei caratteri) impone di concentrare al massimo le informazioni, che quindi sono più direttamente rilevanti. Anche la tecnologia offre un supporto, perché in calce al messaggio si può aggiungere un collegamento a una pagina web su cui offrire altri dettagli, con statistiche di “atterraggio” che sono valutabili e verificabili da parte del mittente.
Presto per la pensione
Insomma, una nuova giovinezza per questo strumento, in barba alle rilevazioni dei vari osservatori che invece ne sancivano il declino, sintetizzando che le app come Whatsapp, Telegram, Snapchat o le chat integrate in Facebook, Instagram e Twitter erano sul punto di spegnere e cannibalizzare gli sms. I dati, in effetti, sembravano parlar chiaro: nei primi sei mesi del 2016, l’Agcom aveva registrato un calo del 27 per cento nei messaggi inviati in Italia, scesi a quota 12,5 miliardi in totale, ovvero meno di un quarto del picco del primo trimestre 2012, quando invece superarono i 48 milioni di invii.
L’uso promozionale degli sms
Cos’è cambiato? Probabilmente, come spiegato, la percezione da parte delle aziende, che hanno intravisto in questa modalità di comunicazione una via interessante di sviluppo e contatto con gli utenti, privilegiando la user experience e approfittando delle nuove modalità di utilizzo offerte (anche) dal Web.