La piastra per capelli è un alleato indispensabile dello styling quotidiano. Purtroppo, però, un uso smodato di questo prezioso strumento può danneggiare il capello in modo irrimediabile.
Le soluzioni sono due: rassegnarsi alla drastica spuntatina mensile o modificare alcuni step della propria routine di bellezza.
Capelli danneggiati: perché?
Secondo gli esperti di www.piastrepercapelli.info, le doppie punte possono formarsi non in uno, ma in ben tre momenti distinti della cura dei capelli: lavaggio e asciugatura, styling vero e proprio e post-trattamento.
Shampoo e balsamo
Il lavaggio deve essere il più possibile effettuato con prodotti delicati, adattati perfettamente, nella composizione, al tipo di capello da trattare.
I prodotti per i ricci hanno una formulazione leggermente più nutriente, che tende ad appesantire la chioma e a contrastare l’effetto crespo.
Devono essere evitati se si possiede una capigliatura super-liscia, anche per non incorrere in fastidiose modifiche del ph della cute o nell’odiato “unto”.
Il balsamo è un potente alleato per districare i nodi, ma mai abusarne. Meglio lesinare sulle quantità e lasciarlo in posa per cinque minuti. Questa accortezza genera un effetto difensivo verso il calore e rende superfluo l’uso di prodotti termoprotettivi durante lo styling.
Un piccolo segreto da pro per evitare di stressare la fibra del capello (perché chiude le cuticole) è quello di terminare il riscacquo con acqua quasi fredda.
L’uso del phon
La piastra per capelli viene sempre demonizzata per le alte temperature raggiunte ma spesso non si pensa che il primo strumento responsabile dello stress termico è l’asciugacapelli.
Un phon di buona qualità è potente abbastanza da far risparmiare tempo nell’asciugatura senza dover avvicinare troppo il calore diretto.
Se usato in modo scorretto è la prima vera causa di danno ai capelli, che vengono bruciati da bagnati, quando ancora non vi è stato un assestamento della struttura molecolare.
I famosi 10 cm di distanza dalla cute sono il notissimo mantra da non dimenticare mai.
In più, meglio optare per un programma di asciugatura a freddo, previsto ormai da tutti i phon più moderni.
Il post-trattamento
È il momento successivo alla messa in piega ed è essenziale per una motivazione semplicissima: protegge i capelli dagli agenti esterni, perciò dagli sbalzi di temperaura, umidità e dallo smog.
È controverso, per questa fase, l’uso della lacca, la quale mantiene effettivamente più a lungo la pettinatura, ma ad ogni modo incolla le ciocche e le rende difficili da ripettinare al lavaggio successivo.
Per mantenere la pettinatura, meglio optare per cristalli liquidi a base di semi di lino o oli non oli, che nutrono senza appesantire e riducono al minimo l’aggressività degli agenti atmosferici.
Lo styling: usare la piastra per capelli come un professionista
Il momento al quale fare maggiore attenzione è certamente quello dell’uso della piastra.
Alla base di una piega poco aggressiva c’è sempre uno strumento di alta qualità. Non si può sperare di ottenere un risultato ordinato, senza rovinare i capelli, sfruttando un oggetto da pochi spicci. Esistono comunque molte tipologie e marche convenienti anche fra le preferite dei professionisti di settore.
Nei migliori saloni si utilizzano piastre per capelli a vapore o agli ioni, molto potenti ma capaci di idratare il capello anche ad elevatissime temperature.
Meno affidabili sono quelle con rivestimento in ceramica. Il problema non è tanto la qualità del materiale, ma la rapidità di usura dello strumento, soprattutto se sfruttato tutti i giorni.
Le migliori
Oggi, solo alcuni brand molto noti producono piastre per capelli professionali dalla qualità indiscutibile.
Da citare sicuramente il marchio Remington, il quale da poco ha rilasciato un modello di styler capace di regolare automaticamente la temperatura sulla base dell’idratazione del capello.
Non inferiori neanche Braun ed Imetec che però, di recente, hanno dovuto subire la concorrenza di un nuovo colosso dello stile: il marchio GHD.
Il modello GHD V Gold Classic styler è stato eletto il migliore del 2017 da svariati portali autorevoli di recensione e rivendita di prodotti per l’hair beauty. Anche le piastre per onde dello stesso brand sono andate a ruba.
La motivazione di questo successo? Al contrario di altre piastre, le GHD possono essere utilizzate anche sul capello bagnato: decisamente un vantaggio che permette di risparmiare tempo e stressare il meno possibile la capigliatura.
Altri utili consigli
Che sia stata acquistata una piastra per capelli professionale o un modello più basic, è importante seguire delle piccole regole di utilizzo, che renderanno ancora meno rischiosa la messa in piega.
Prima di tutto, un consiglio riguardo alla temperatura da impostare. Per ottenere una lisciatura perfetta o dei boccoli alla Maria Antonietta saranno sufficienti 100 °C.
Si può non fare economia sul tempo di posa per ogni ciocca: un minuto o poco meno è un tempo più che soddisfacente per un’ottima tenuta.
Infine, può essere una buona abitudine quella di effettuare impacchi per curare i capelli rovinati alla cheratina pura, una volta ogni due settimane in sostituzione del balsamo. Un ottimo rimedio per rigenerare dall’interno la struttura del capello.