Consultazioni Governo 2018

Mancano poche ore al secondo giro di consultazioni del capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo che quelle del 5 aprile sono andate praticamente nulle.
A più di un mese dalle elezioni, infatti, nessun partito sembra voler trovare un accordo per formare il nuovo Governo.

Cosa sono le consultazioni e quali sono i possibili scenari di Governo

Le consultazioni sono incontri del presidente della Repubblica con le varie forze politiche elette che, nel caso in cui nessun partito abbia ottenuto la maggioranza, diventano fondamentali per decidere a chi affidare la guida del Governo. Anche se l’ultima opzione a disposizione di Mattarella potrebbe essere il ritorno alle urne, come dicono molti quirinalisti delle grandi testate, sembra un’ipotesi remota e da escludere.

Un’altra alternativa, che si paventa in questi giorni, potrebbe essere quella del mandato esplorativo, come avvenne nel 2013 quando Napolitano affidò questo compito a Pierluigi Bersani. In poche parole, sarà lo stesso capo dello Stato a nominare una persona di fiducia per provare a costruire una maggioranza e, qualora il risultato fosse positivo, potrebbe anche dargli il mandato definitivo.

Ma se, come si spera, questo secondo giro di consultazioni porterà all’individuazione di un candidato, scatteranno i famosi dieci giorni per presentare la formazione completa dei Ministri e ottenere il voto di fiducia per assumere tutte le funzioni.

Ultim’ora Salvini: “Come extrema ratio al Governo andiamo da soli”

Se l’ipotesi di un Governo guidato da 5 Stelle e Lega sembrava una delle più probabili, poche ora fa Matteo Salvini a Terni ha messo i punti in chiaro: “La strada è semplice, noi vogliamo dialogare con tutti, eccezion fatta del PD. Se gli altri non ci stanno, le vie sono due: o andiamo al voto e penso che vinceremo da soli superando chi pone veti e fa capricci, oppure come extrema ratio andiamo da soli, ci facciamo carico noi della situazione”.

Il veto di cui parla il leader della Lega è quello posto dal Movimento 5 Stelle che, attraverso il leader Di Maio, ha sempre affermato: “Contratto con Lega o PD, ma Forza Italia resti fuori”. Quindi porte aperte a tutti tranne che a Berlusconi.

A Terni infatti Salvini rincara spiegando che: “Se vuoi costruire qualcosa di concreto non puoi metterti sul piedistallo e dire, come faceva Alberto Sordi, ‘io sono io e voi siete…’. Tra noi e il Movimento 5 Stelle ci sono molte idee in comune ma anche delle differenze: noi governiamo molto bene da tanti anni regioni molto importanti, invece loro, penso a Roma e Livorno, non stanno facendo una buona prova”.

Ma da Arcore arriva infuriata la risposta di Berlusconi: “Se Di Maio vuole governare col centrodestra si deve sedere al tavolo con me”. Gli fa eco anche Antonio Tajani: “Forza Italia è Berlusconi e senza Forza Italia non si fa nessun Governo, quattro milioni e mezzo di italiani hanno votato un simbolo con scritto Berlusconi presidente”.

Ma Forza Italia manda un messaggio chiaro anche all’alleato Salvini, il cavaliere Berlusconi infatti è fermo sulla sua posizione: “Se la Lega rompe la coalizione, Forza Italia passa all’opposizione“. E come se non bastasse, Brunetta a #CartaBianca ha puntualizzato: “Salvini non è il leader del centrodestra, è il candidato premier indicato dalla coalizione di centrodestra. È molto diverso”.