Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri e la garanzia di copertura economica da parte della Corte dei Conti, ieri mattina è arrivata finalmente anche l’attesissima firma definitiva del nuovo contratto scuola relativo al triennio 2016/2018.
Il CCNL firmato all’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), e in vigore da oggi 20 aprile, ha infatti validità triennale e scadrà il 31 dicembre di quest’anno; compito del prossimo governo sarà perciò quello di “stanziare le risorse per il nuovo contratto di lavoro 2019-2021″, come ha sottolineato su Repubblica.it Francesco Sinopoli della Cgil.
Alla firma del contratto con il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, hanno partecipato in rappresentanza dei lavoratori tutte e tre le sigle sindacali del comparto scuola: Cigl, Cisl e Uil; la Gilda ha invece firmato con riserva mentre gli autonomi Snals-Confsal si sono rifiutati di siglare l’accordo.
Contratto scuola 2018: a quanto ammontano gli aumenti
Il nuovo contratto scuola interessa all’incirca 1,2 milioni di lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca, esclusi i professori universitari. L’accordo prevede, tra le altre cose, un aumento dello stipendio che andrà in media da 85 euro mensili fino a 110 euro per i docenti delle superiori con alta anzianità di servizio:
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- da 85,50 a 97,70 euro per la scuola dell’infanzia e primaria;
- da 85,50 a 106,70 euro per la scuola media;
- da 85,50 a 99,70 euro per i diplomati delle superiori;
- da 85,50 a 110,70 euro per i laureati delle superiori.
Contratto scuola 2018: quando verranno pagati gli arretrati
Sia gli aumenti che gli arretrati non saranno disponibili nel cedolino di aprile: i primi verranno inseriti in busta paga a partire dal mese di giugno, mentre gli arretrati verranno pagati a maggio, una tantum, fino a 600-700 euro.
Le parole della ministra Fedeli
Soddisfatta la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, che ha espresso approvazione “per il traguardo raggiunto, che consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, alle donne e agli uomini che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza”.
Il nuovo contratto scuola – ha dichiarato la ministra – “è un primo passo che consente di offrire migliori condizioni alle dipendenti e ai dipendenti, di proseguire nella valorizzazione e nel riconoscimento della professionalità fondamentale delle docenti e dei docenti mettendo al centro, così, l’interesse delle ragazze e dei ragazzi, delle famiglie e di tutto il Paese”.
Con il rinnovo – ha concluso la titolare del dicastero – “abbiamo mantenuto un impegno preciso. Abbiamo segnato una pagina importante. Abbiamo lavorato nel solco dell’intesa siglata il 30 novembre del 2016, andando oltre, convinti come siamo che valorizzare chi opera nei settori della conoscenza significhi impegnarsi per garantire un futuro di qualità alle nostre giovani e ai nostri giovani”.