Sono passati più di 50 giorni da quando i cittadini sono stati chiamati alle urne, ma a causa di una maggioranza non sufficiente e le diversità nei programmi dei vari partiti, oggi l’Italia non ha ancora un Governo. In questi ultimi giorni sembra che l’accordo Pd-Movimento 5 Stelle stia per arrivare ad una svolta. Ma quali sono i punti in comune per quanto riguarda pensione e lavoro?
Di Maio scrive al Corriere della Sera
Il leader dei 5 Stelle scrive una lettera al Corriere della Sera, un appello rivolto al PD con i punti in comune.
“Caro Direttore – si legge nella missiva – se c’è una cosa che possiamo rivendicare con forza è la massima coerenza tra quanto fatto dal giorno dopo il voto e quanto detto in campagna elettorale. Per tre mesi ho girato l’Italia e ho sempre ribadito che qualora non avessimo ottenuto la maggioranza assoluta avrei proposto agli altri partiti un contratto vincolante sul programma. Avevo anche ribadito più volte che non avevamo un interlocutore preferito, ma che avremmo parlato con tutti. È quello che stiamo facendo…”.
Sulle pensioni sottolinea: “Parliamo anche di pensione di cittadinanza per gli anziani, non lasciamoli indietro. Sul lavoro si può partire dal salario minimo”.
Pensioni: il programma del PD
Il PD guidato da Matteo Renzi in campagna elettorale aveva fatto varie proposte sulle pensioni. Innanzitutto un reddito mensile garantito minimo che oscillava intorno ai 700-800 euro e, per chi ha raggiunto i 63 anni di età, più opzioni per anticipare il ritiro dal lavoro tramite i cosiddetti “ponti” o anticipi pensionistici.
Pensioni: il programma dei 5 Stelle
Luigi Di Maio puntava invece all’abolizione della Legge Fornero e alla Quota 100. La pensione si raggiunge quando la somma dell’età anagrafica e quella contributiva è uguale a 100, ad esempio un lavoratore di 63 anni con 37 di contributi versati. Per il Movimento 5 Stelle, inoltre, tutte le pensioni devono raggiungere almeno 780 euro mensili.
Accordo PD-5 Stelle: cosa cambia per le pensioni
Nel caso l’accordo vada avanti e finisca con successo, il nuovo Governo deve trovare un punto di incontro anche per quanto riguarda le pensioni. Si potrebbe attivare la Quota 100 dei 5 Stelle e l’ampliamento degli strumenti per quanto riguarda gli anticipi pensionistici voluti dal PD. La Legge Fornero potrebbe non essere cancellata, anche a seguito del parere favorevole del Consiglio dei Ministri. Ovviamente sono tutti scenari probabili e bisognerà attendere le prossime ore per capire se l’accordo verrà confermato oppure no.