Dopo oltre 60 giorni dalle elezioni e dopo le consultazioni che non hanno portato ad alcun risultato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe dare il via ad un governo neutrale che, secondo le voci di palazzo, potrebbe essere guidato da Elisabetta Belloni.
Mattarella: il paese ha bisogno di un governo
Dopo il terzo giro di consultazioni, Mattarella aveva ribadito l’importanza di un governo per il paese. E viste le posizioni dei partiti, la scelta era tra un governo neutrale con pieni poteri oppure ritorno alle urne nei prossimi mesi.
Di Maio aveva commentato duramente l’ipotesi del governo tecnico: “Nessuna fiducia a un governo neutrale, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio. Gli altri partiti hanno dimostrato di pensare solo ai proprio interessi, sono stati cinici e irresponsabili”.
Simile il commento di Matteo Salvini: “O governo di centrodestra o voto in estate. Non c’è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l’Italia da soli”.
Sergio Mattarella: ad oggi nessun accordo tra i partiti
Sergio Mattarella, al termine del terzo giro di colloqui, aveva dichiarato: “Nel corso delle settimane scorse ho svolto una verifica concreta e attenta di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento contrassegnato da tre schieramenti, ognuno senza maggioranza. Due di essi dovevano trovare un’intesa. Tentativi non riusciti per una serie di indisponibilità. È doveroso dare vita a un governo. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta al Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle importanti decisioni da prendere in Europa. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà comunque a dicembre, per poi andare al voto“.
E sul voto anticipato, chiesto a gran voce dai partiti, commentava: “Si è sempre evitato di votare in estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, ma con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria”.
Chi è Elisabetta Belloni?
Nelle ultime ore, le voci di palazzo fanno girare il nome di Elisabetta Belloni come la possibile guida di questo governo neutrale.
Elisabetta Belloni è laureata in Scienze Politiche presso la LUISS di Roma. La sua carriera diplomatica è iniziata nel 1985 e negli anni ha ricoperto importanti ruoli nelle ambasciate italiane e nelle rappresentanze permanenti a Vienna e a Bratislava, oltre che presso la direzione generale del Ministero degli Affari Esteri.
Dal 2004 al 2008 ha diretto l’Unità di Crisi della Farnesina, per passare alla direzione generale della Cooperazione allo sviluppo fino al 2013 e alla direzione generale per le Risorse e l’innovazione fino al 2015. Nello stesso anno ha ricoperto la carica di Capo di Gabinetto del ministro degli Esteri Gentiloni, mentre ad aprile 2016 è stata nominata segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.
Il 1° giugno del 2017 ha ottenuto dal presidente della Repubblica l’onorificenza di Dama di Gran croce all’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
La Belloni sembra dunque rispettare l’identikit di capo dello Stato che Mattarella aveva delineato qualche giorno fa: grande esperienza amministrativa, standing internazionale, essere riconosciuto in Europa e avere competenze di gestione economica.
Ultim’ora: Di Maio e Salvini chiedono 24 ore a Mattarella
Sembra una vera e propria corsa contro il tempo, ma notizia dell’ultim’ora è quella della richiesta di Di Maio e Salvini. I due leader infatti avrebbero chiesto a Mattarella 24 ore per provare a chiudere l’accordo. Sarebbe già in corso un confronto tra i due partiti per verificare la fattibilità di un governo.
Salvini sottolinea che non si staccherà da Berlusconi e Di Maio spiega ai cronisti: “Noi vogliamo fare un governo che preveda due forze politiche e non quattro. Perché lo abbiamo visto cosa succede quando si fanno i governi a quattro o a cinque forze politiche. Abbiamo detto: andiamo avanti insieme per un governo del cambiamento. Qual è il veto? Nessuno”.