Il tema delle pensioni è uno di quelli fondamentali per il nuovo governo guidato da Conte. Nel famoso contratto tra Lega e 5 Stelle, infatti, già erano state trovate alcune soluzioni per garantire una vita dignitosa ai pensionati e superare la tanto discussa Legge Fornero, come la quota 100 e la pensione di cittadinanza. Dopo il giuramento del governo Conte, Luigi Di Maio, capo politico del M5S e Ministro del Lavoro, è già all’opera su queste soluzioni; ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono.
Pensioni: come funziona la quota 100
La quota 100 in pratica è la somma dell’età anagrafica con quella degli anni di contributi versati; per fare un esempio: questa opzione consente ad un lavoratore di 65 anni di andare in pensione se ha maturato 35 anni di contributi (65+35=100). La nuova riforma però, secondo una nota pubblicata su Repubblica.it dall’esperto di previdenza Alberto Brambilla, potrebbe prevedere un’età minima di 64 anni.
L’esperto Brambilla ha parlato anche di una probabile abolizione dell’APE sociale, ovvero l’opzione che permette a particolari categorie di lavoratori (invalidi, addetti a lavori usuranti, persone che devono assistere un convivente) di andare in pensione prima dei 64 anni. Questa misura infatti è troppo costosa per le casse dello stato, ma nel contratto di governo dei due partiti si dice che verrà tenuto conto, nel calcolo dell’età con cui si può andare in pensione, dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti.
Cos’è la pensione di cittadinanza?
Nel contratto di governo si parla poi di un’altra misura che riguarda le pensioni, ovvero la pensione di cittadinanza. Lo stesso premier Conte, durante il suo intervento in Senato, ha già dichiarato: “Ci premureremo di intervenire anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza”.
Secondo l’Istat l’attuale soglia di povertà è fissata a 780 euro. La pensione di cittadinanza aiuterebbe tutti quelli che non raggiungono mensilmente la cifra. Per fare un esempio: un pensionato che riceve mensilmente un assegno di 500 euro avrà diritto alla pensione di cittadinanza, per vivere una vita dignitosa, che sarà pari a 280 euro. La cifra dei 780 euro inoltre potrebbe aumentare se il pensionato ha familiari a carico. Se ad esempio la moglie del pensionato è fiscalmente a suo carico, la soglia da raggiungere è pari a 1170 euro.