Troppo spesso, nella vita di tutti i giorni, il cittadino medio fatica a informarsi riguardo la legge vigente nel suo Paese e i relativi aggiornamenti, rischiando di commettere errori di interpretazione significativi. Uno di questi è la confusione che lo affligge tra diritto penale e diritto civile, non sapendo dunque come comportarsi in determinate occasioni in cui viene commesso un reato o un crimine. Un reato, per definizione, è un’azione che implica la violazione di norme previste dalle leggi penali di un Paese.
In conseguenza della commissione di quest’ultimo, il diritto penale è quella branca della giurisprudenza che si occupa delle misure repressive dei reati e afflittive delle pene. Tale branca è ben esplicata nel codice penale, a differenza di quella civile. Prima però di arrivare a capire chi è e cosa fa l’avvocato penalista, bisogna fare in modo di avere chiara la distinzione tra reato e illecito amministrativo. L’essenza di quest’ultima ricade sulla conseguenza immediata dell’avvenimento di uno di essi: nel momento in cui si commette un illecito amministrativo non si è né indagati (soggetti ad indagini), né imputati (costituenti parte di un processo penale), al contrario di ciò che avviene nel caso in cui si commetta un crimine.
Di qui si giunge immediatamente alla definizione di avvocato penalista e civilista: il primo si occupa per l’appunto di reati e di tutto ciò che concerne i rapporti tra il cittadino e la Procura della Repubblica, rimettendosi al codice penale; il secondo invece, avvalendosi degli strumenti previsti nel diritto civile (l’insieme di leggi che regolano i rapporti e le obbligazioni tra privati), difende gli interessi di una persona davanti ad un giudice. Per farsi un’idea in maniera concreta delle situazioni in cui entra nel merito un avvocato penalista, alcuni esempi frequenti sono i seguenti: reati contro il patrimonio, come furto e appropriazione indebita; reati contro lo Stato; reati riguardanti il codice della strada, come la guida in stato di ebrezza; abusi edilizi; reati fiscali, come l’omessa dichiarazione dei redditi o l’evasione; lo spaccio di droga. Materie nelle quali interviene invece un avvocato civilista sono contratti, obbligazioni, successioni di morte e diritti della famiglia.
Il motivo principale per cui si fa fatica a distinguere queste due figure è dato dal fatto che la laurea è identica per tutti, così come l’abilitazione. Pertanto, non esiste una specializzazione che accompagni il proprio appellativo professionale, il quale rimane invariato. Infatti, un qualsiasi aspirante avvocato penalista a Roma, per esempio, può decidere di portare avanti i suoi studi in una qualsiasi università, poiché il percorso prevede il conseguimento di una laurea magistrale in Giurisprudenza seguita da un periodo di due anni di pratica legale presso uno studio come questo: https://www.giuseppemigliore.it/. Dopo questo periodo di pratica forense, sarà richiesto di sostenere l’esame di abilitazione alla professione di avvocato, che sarà seguito dal giuramento e dall’iscrizione all’albo. La scuola di specializzazione non è necessaria, è del tutto facoltativa ma caldamente consigliata dopo l’università.