Nonostante la pubblicazione delle norme non sia relativamente recente, quando si parla di pavimenti industriali sono ancora tante le novità introdotte dalla legge ma talvolta ignorate. La legislazione in merito è stata infatti molto limitata per alcuni decenni, l’unico parametro che si utilizzava per la scelta di un pavimento industriale era soltanto dettato dal prezzo al metro quadrato.
A giugno del 2016, però, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha pubblicato le “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione e il Controllo delle Pavimentazioni di Calcestruzzo” che rispondono al codice “CNR-DT 211/2014”. Tali istruzioni riempiono finalmente una carenza normativa e si occupano dei pavimenti industriali in modo completo: partendo dal progetto e proseguendo attraverso la realizzazione e il controllo finale, includendo anche la manutenzione.
Quali responsabilità ha chi si occupa di realizzare pavimenti industriali
Un’attenzione particolare riguarda le responsabilità che vengono attribuite a tutti coloro che prendono parte alla realizzazione dei pavimenti industriali in ogni fase di lavorazione. Il “CNR-DT 211/2014” definisce le responsabilità di chi si occupa del progetto, di chi dirige i lavori, di chi si occupa della produzione del calcestruzzo, dell’impresa che ha preso in carico l’appalto e introduce anche una nuova figura, quella del certificatore.
Definendo in modo esatto i compiti di ogni addetto, si punta a evitare, o diminuire notevolmente, le possibili controversie. Inoltre, anche se non viene esplicitamente trattato all’interno del “CNR-DT 211/2014”, viene evidenziata l’eventuale responsabilità dell’impresa al riconoscimento dei costi di progettazione anche nei casi di piccoli interventi.
Sintetizzando le istruzioni del “CNR-DT 211/2014” bisogna analizzare molto attentamente il valore che ha a livello giuridico e capire se il tutto è obbligatorio o si tratta di semplici consigli. Per capirlo bisogna sapere a che livello si trova nell’ordine normativo.
Il livello del “CNR-DT 211/2014” nell’ordine normativo
L’ordine della normativa italiana colloca al primo posto la Costituzione. Il primo livello è riservato alle leggi, decreti decisi dal Presidente della Repubblica; al secondo troviamo i decreti del ministero; e al terzo ci sono le circolari, ordinanze e interpretazioni.
Le norme sono invece un documento che serve ad indicare “come vanno eseguite le cose”. Alcuni sostengono che non sia obbligatorio attenersi alle norme fino a che non vengono inserite in documenti più importanti come i decreti o una legge specifica.
Le norme servono per indicare il modo in cui i lavori vanno eseguiti. Seguirle serve dunque al costruttore per avere la sicurezza di aver operato nel migliore dei modi possibili. Se dovessero presentarsi dei reclami relativi a difetti nei pavimenti industriali, aver seguito le norme può aiutare nel dimostrare che i lavori sono stati eseguiti in modo corretto e quindi ad attribuire la responsabilità a chi di dovere.
Le “Norme Tecniche per le Costruzioni”, con l’aggiornamento del “Decreto Ministeriale del gennaio 2018”, non si riferiscono esplicitamente ai pavimenti industriali, ma introducono dei principi che ne determinano le funzioni. Nel secondo capitolo, tra le basi indispensabili, si possono trovare ad esempio norme che stabiliscono la durata e la resistenza al fuoco, materie fino ad ora trascurate che diventano fondamentali.
Il quarto capitolo riguarda invece i materiali, precisamente calcestruzzo fibrorinforzato, che viene molto utilizzato nella realizzazione di pavimenti industriali. Dopo il Decreto del 2018, infatti, non è più necessario richiedere l’autorizzazione del “Servizio Tecnico Centrale” prima del loro utilizzo.