Inutile negarlo: quando si avvicina la primavera sono moltissime le donne che si sentono a disagio per la prova costume. Spesso, tuttavia, non sono i chili in più a preoccupare quanto la presenza dell’odiata cellulite.
La cellulite è un’alterazione del tessuto sottocutaneo che affligge anche le donne più magre. Viene infatti causata da una cattiva circolazione dei liquidi sottocutanei, ossia da problematiche legate alla circolazione linfatica o venosa. Anche se nelle giovanissime il problema della cellulite viene visto soprattutto come un inestetismo, in realtà la cellulite oggi viene trattata come una vera e propria malattia, soprattutto nella fase più avanzata, la cosiddetta fase sclerotica. Questa, infatti, può portare a indurimento del tessuto cutaneo e conseguente dolore.
Non sempre basta una dieta per combattere la cellulite
Se in alcuni casi uno stile di vita corretto e una giusta alimentazione aiutano a ridurre il problema della cellulite, in altri casi è necessario intervenire con interventi mirati e chiedendo l’aiuto di professionisti, siano essi operatori del settore estetico o medico. In particolare, le terapie mediche sono le uniche in grado di far regredire la cellulite quando si trova in stato avanzato: in queste situazioni, infatti, incrementare l’attività fisica o controllare la propria dieta e gli stili di vita non è più sufficiente.
Tra le moderne tecniche per combattere la cellulite quella maggiormente apprezzata è la carbossiterapia.
Cos’è la carbossiterapia
La carbossiterapia è una tecnica che recentemente ha avuto una sempre crescente diffusione nel trattamento della cellulite. Si tratta di una tecnica medica, per cui non può essere realizzata da operatori estetici. Rappresenta un procedimento poco invasivo e indolore ma che richiede elevate competenze per poter essere effettuata. Una seduta di carbossiterapia, infatti, prevede che venga somministrata dell’anidride carbonica gassosa tramite una serie di iniezioni sottocutanee.
Va sottolineato che, per quanto la carbossiterapia sia una tecnica relativamente recente per il trattamento della cellulite, le cure di problemi vascolari tramite l’uso di anidride carbonica risalgono già agli inizi del 1930. Da allora sono cambiate moltissime cose, tuttavia gli studi condotti sull’uso dell’anidride carbonica per la cura di malattie vascolari hanno evidenziato in maniera sempre più convincente l’enorme impatto positivo che questo gas offre, portando allo sviluppo di terapie specifiche come, appunto, la carbossiterapia.
Questa tecnica viene quindi regolarmente utilizzata in moltissime nazioni occidentali e orientali e, naturalmente, anche in Italia. In particolare, è particolarmente sviluppata la carbossiterapia a Milano, città in cui dal 1993 ha sede la Società Italiana di Carbossiterapia.
Il funzionamento della carbossiterapia
Come già detto, questa particolare tecnica che dichiara guerra alla cellulite si avvale dell’anidride carbonica per ridurre prima ed eliminare poi i difetti e i disturbi causati dalle alterazioni del tessuto per via di un non corretto drenaggio venoso o linfatico. L’anidride carbonica, infatti, migliora e incrementa il flusso sanguigno locale, ossia nella zona in cui viene effettuata l’infiltrazione. L’anidride carbonica opera espandendo le pareti delle arteriole, migliorando così la circolazione all’interno di quello che viene comunemente chiamato micro-circolo.
Un altro importante aspetto è quello legato all’attivazione di una serie di reazioni di stimolazione dei grassi che vengono idrolizzati, ossia trasformati in sostanze meno pericolose, come il glicerolo o gli acidi grassi.
Senza entrare tuttavia nei particolari chimici delle reazioni che avvengono a livello locale nel momento in cui viene effettuata la carbossiterapia, va comunque evidenziato che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, l’introduzione di quantità ben precise, misurate e monitorate di anidride carbonica al di sotto della pelle garantisce risultati ottimali per la salute della circolazione e, quindi, per contrastare la cellulite.
Prima e durante la carbossiterapia
Come già evidenziato, la carbossiterapia non è un trattamento estetico ma un trattamento di medicina estetica. Per questo motivo deve essere condotta in centri specializzati ed esclusivamente da personale qualificato. Il medico al quale ci si rivolgerà effettuerà una prima seduta di valutazione, per controllare lo stato effettivo della paziente e per decidere il numero di sedute da effettuare in base alle esigenze specifiche. Non si può definire il numero di sessioni se prima non si è effettuata un’analisi attenta del problema, sia esso puramente estetico o più grave.
Le sedute possono avere durata compresa tra i quindici minuti e la mezz’ora. Il tempo dipende da un gran numero di fattori e in particolare dal tipo di problema che deve essere trattato. Una sessione più lunga può essere causata da una somministrazione più lenta del gas o da una maggiore quantità di gas iniettato. Sarà il medico, dopo la seduta conoscitiva, a valutare la giusta durata di ogni seduta.
Anche il numero di sedute necessarie per ottenere i risultati prefissati può variare a seconda dei casi. Quando si decide di fare carbossiterapia è necessario sapere che non si parla mai di una seduta unica ma di un ciclo. Questo può essere composto da più sessioni che dipendono sempre dal tipo di problema da affrontare. In caso di problematiche lievi, i cicli possono essere composti da poche sedute, anche solo due o tre. In casi più gravi, invece, si può arrivare anche alle venti sedute. Gli intervalli di tempo tra le diverse sessioni del ciclo vengono definite dal medico che deve tenere conto sia della problematica da trattare che della risposta al trattamento.
Va evidenziato che questo tipo di trattamento medico non è doloroso, tuttavia è possibile che alcuni pazienti possano essere maggiormente sensibili alle punture dell’ago che, in talune situazioni, soprattutto in caso di pelle sensibile, possono lasciare dei piccoli lividi o arrossamenti della pelle. Per questo motivo, la maggior parte dei medici prima di procedere tratta la parte su cui va eseguita la terapia con una pomata anestetica mentre dopo il trattamento, consiglia una pomata lenitiva che possa affievolire il dolore.
Per concludere: vantaggi e svantaggi della terapia
La carbossiterapia è particolarmente vantaggiosa perché permette di ottenere risultati ben visibili e durevoli nel tempo. Le sedute possono essere effettuate prima dell’estate, per poter andare al mare senza temere la famigerata buccia d’arancia su gambe e glutei oppure durante l’inverno, per motivi non solo estetici ma anche e soprattutto legati alla salute, al miglioramento del microcircolo e dell’elasticità della pelle.
Si pone come una terapia particolarmente vantaggiosa perché non è invasiva ed è molto sicura: l’anidride carbonica (da non confondere con il tossico monossido di carbonio) è un gas che viene naturalmente prodotto dal nostro corpo per cui il corpo stesso è in grado di eliminarlo dopo che è stato messo in circolazione.
Va tuttavia sottolineato che presenta anche alcuni svantaggi, legati a situazioni particolari che possono essere di elevata sensibilità della pelle, di formazione di lividi o di dolore. Non è inoltre consigliata in caso di gravidanza o di presenza di particolari patologie. Naturalmente, poiché si tratta di un intervento medico e non estetico, sarà cura del medico al quale ci si rivolge accertarsi sulla possibilità o meno di procedere con questo tipo di intervento di medicina estetica. Si ricorda, infatti, che solo i medici specializzati possono effettuare sedute di carbossiterapia.