I Biogas non sono altro che un miscuglio di vari gas, per lo più composti da metano, che vengono prodotti dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei resti organici di residui animali o vegetali, e sono delle fonti alternative utilizzate per la produzione di energia rinnovabile.
Questi residui hanno diversa origine: possono essere scarti dell’industria alimentare, dell’agroindustria, del settore zootecnico (carcasse o sostanze organiche prodotte dagli animali). Vi sono anche delle colture dedicate alla produzione di biomasse come il mais, il grano, la canna, le bietole e il sorgo zuccherino.
Il processo di formazione del Biogas è molto semplice: il materiale organico viene decomposto da alcuni tipi di batteri. Ne consegue che vengono prodotti anidride carbonica, metano e idrogeno.
Come viene prodotto il Biogas
La produzione del Biogas vede due fasi produttive. La prima è la fase aerobica transitoria in cui l’ossigeno fa degradare rapidamente i rifiuti con conseguente produzione di acqua e di anidride carbonica. La seconda fase è quella che avviene in assenza di ossigeno (anaerobica) ed è a sua volta suddivisa in due fasi: fase acida e fase metanigena, che vede la produzione di metano e anidride carbonica.
Come è fatto un impianto a Biogas
Gli impianti di nuova generazione, come quelli che si possono trovare su Antoniniduea.it, sono costituiti da:
- un serbatoio in cui viene depositata la biomassa con aggiunta di sostanza fresca per aumentare l’umidità della sostanza di partenza;
- un dispositivo di regolazione della portata per consentire al refluo di entrare nell’impianto grazie alla forza di gravità;
- un miscelatore che garantisce omogeneità al liquame ed evita la formazione di sedimenti;
- un digestore anaerobico ermetico, in cui il liquame scende nella parte bassa, mentre il Biogas risale verso l’alto;
- un recipiente esterno dove viene raccolto il liquame;
- un serbatoio per lo stoccaggio.
Quali sono i vantaggi del Biogas
Il Biogas ha un alto potere calorifero e può quindi essere trasformato sia in elettricità che in calore. Il digestato (il residuo della fermentazione) è liquido e inodore ed è un materiale prezioso per l’agricoltura.
Come già accennato, il Biogas è annoverato dall’Unione Europea tra le fonti di energia rinnovabile non fossile che garantiscono l’autonomia energetica e la riduzione dell’effetto serra. Ciò avviene perché l’anidride carbonica emessa dalla combustione del Biogas è la stessa che viene fissata dalle piante e non quella emessa dalla combustione di carburanti fossili.
Un altro vantaggio del Biogas è quello di impedire che il metano emesso in maniera naturale dalla decomposizione si diffonda nella troposfera.
Tutti questi vantaggi però hanno anche delle controindicazioni. Prima fra tutte, la materia prima, in particolare per quelle centrali che utilizzano i vegetali, perché si necessita di migliaia di ettari a disposizione che, però, vengono sottratti alla produzione alimentare.
Un altro problema è creato dai cattivi odori sprigionati dalla fermentazione dei vegetali e dei liquami. Il problema può però essere risolto con una buona gestione degli impianti mediante la sigillatura delle vasche.