Il Consiglio dei Ministri che si è svolto ieri sera ha messo la parola fine agli scontri di questi giorni relativi alla riforma pensioni, almeno all’interno della maggioranza di Governo. Le ultime notizie ad oggi, 16 ottobre, parlano infatti di un M5S soddisfatto per aver ‘salvato’ Quota 100 e Opzione Donna, e di sindacati furiosi per il mini aumento sulle pensioni considerato “offensivo”.
Proroga Opzione Donna
Oltre alla conferma di Quota 100 (almeno fino alla sua naturale scadenza), con la Legge di Bilancio 2020 è arrivata anche la proroga di Opzione Donna, ovvero la pensione anticipata per le lavoratrici che al 31 dicembre 2018 abbiano almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età (se dipendenti) o 59 (se autonome).
La proroga dovrebbe disporre l’accesso a Opzione Donna per le lavoratrici che maturano i requisiti previsti entro il 31 dicembre di quest’anno. Ricordiamo che chi accede alla pensione con questo meccanismo riceve un assegno calcolato con il metodo contributivo, perdendo quindi il 25-30%.
Mini aumento delle pensioni
Per quanto riguarda invece la rivalutazione delle pensioni chiesta dai sindacati, con relativo adeguamento al costo della vita, il Governo avrebbe varato un aumento degli assegni compresi tra 1.522 e 2.029 euro pari al 97% dell’inflazione. Secondo i calcoli effettuati da Spi-Cgil, si tratterebbe di 50 centesimi lordi al mese, ovvero 6 euro l’anno. Un provvedimento definito “offensivo” e contro cui le sigle sindacali sono pronte a mobilitarsi e scendere in piazza.