Molti non conoscono gli investimenti ETF petrolio. In effetti, anche se questa soluzione può essere un’ottima opportunità per riuscire a guadagnare dal punto di vista economico, sono davvero pochi coloro che praticano trading in questo modo. A questo proposito, dunque, in quest’articolo verrà fatta chiarezza al riguardo, in modo che chiunque possa riuscire a comprendere di più sull’argomento. Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere, secondo la guida sugli ETF petrolio di webeconomia.
ETF petrolio: che cosa sono?
Come prima cosa occorre comprendere cosa sono gli ETF petrolio. Ebbene, questo nome in realtà è un acronimo e significa Exchange Trading Commodities. Sono il modo più facile per investire sul petrolio, la principale fonte energetica del mondo. Gli ETF possono essere considerati uno strumento, un asset che regola alla perfezione tutti i movimenti del bene indicato, in questo caso per l’appunto il petrolio. Inoltre, gli ETF sono quotati in borsa e per questa ragione sono indice di negoziazione, anche se occorre considerare che la loro gestione non è attiva, bensì passiva.
Quali sono le principali categorie di ETF petrolio?
Occorre sapere che gli ETF petrolio possono essere divisi in diverse categorie. D’altronde, tutti gli ETF più famosi si dividono in diverse tipologie, a seconda delle loro caratteristiche. Distinguiamo dunque tra ETF petrolio a Leva, per coloro che vogliono avere maggiori movimenti; ETF petrolio Short, indicato per coloro che vogliono fare investimenti nel breve periodo; oppure ETF Long, ideale per i trader che puntano a guadagnare nel tempo. Da non sottovalutare anche gli ETF inerenti ai derivati del petrolio, come ad esempio quelli sulla benzina, ETF Brent con benchmark europeo o in alternativa gli ETF petrolio WTI, che fanno riferimento al benchmark statunitense.
Dove poter effettuare trading sugli ETF?
A questo punto, qualcuno potrebbe chiedersi dove poter effettuare investimenti sugli ETF. Solitamente è possibile eseguire operazioni del genere sulle principali piattaforme di trading. Difatti, i portali web più famosi e sicuri al mondo offrono ampia possibilità ai loro utenti, fornendo tutto ciò di cui hanno bisogno per compiere gli investimenti desiderati. Ad ogni modo, si consiglia di non spendere cifre folli in collocamenti del genere. Difatti, è risaputo che la volatilità del petrolio è incredibile e proprio per questo gli ETF potrebbero essere instabili e di valore minimo. Come i trader di successo, quindi, è consigliato puntare su tale commodity una percentuale del 2%, massimo del 5%, del proprio patrimonio finanziario che si desidera investire. In questo modo si otterrà un rischio calcolato e il guadagno nel breve-medio periodo potrebbe arrivare con risultati sorprendenti.