Libri

Se vi state domandando se frequentare un corso di scrittura creativa possa servire o meno a scrivere e pubblicare un libro, si potrebbe rispondere in mille modi diversi. Di certo frequentare una classe, in aula o online, potrebbe servire per farvi superare il blocco dello scrittore, farvi sviluppare un senso critico ed estetico, allenare la fantasia, ritrovare l’ispirazione, ricevere feedback dagli altri studenti o dal tutor, ma soprattutto riflettere sulle tecniche di scrittura.

Ma si può veramente imparare a scrivere?

Come in altre occasioni, la risposta è: dipende. Una scuola di scrittura creativa (come tanti altri corsi, scuole, percorsi accademici e non) non si può sostituire al vostro lavoro. Un lavoro intenso di lettura, scoperta, scrittura, riscrittura, tentativi. Però potrebbe rappresentare una scorciatoia intelligente per apprendere, conoscere, scoprire le tecniche narrative che magari avete già intuito, ma di cui avreste una conferma (o una smentita).

Si tratta di accompagnare un aspirante scrittore in un territorio comune, a un livello “base” dove ci sono regole condivise, per fargli poi trovare la sua vera voce narrativa e il suo stile (per infrangere le regole bisogna certo conoscerle, altrimenti si genera solo un gran caos).

Un corso di scrittura creativa è una guida, un ring dove è ammesso il confronto e lo scontro con gli altri autori e il tutor in un ambiente protetto, dove ci si trattiene dal giudicare. Lo possiamo definire, difatti, un vero e proprio laboratorio.

Inoltre, un’accademia di scrittura creativa vi mostra l’aspetto artigianale dell’atto creativo, la sperimentazione, i ripensamenti, le correzioni che bilanciano un po’ l’idea ottocentesca dell’ispirazione divina e della creatività innata. Tutto si apprende e si affina, anche la creatività.

Certo, una sorta di predisposizione di base è necessaria, ma vi basti pensare che scrittori come Jack Kerouac, Raymond Carver, Oates, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan e tanti altri sono usciti da una scuola di creative writing.

Non si rischia di perdere tempo?

C’è chi afferma che i corsi di scrittura creativa siano inutili, che il talento o ce l’hai o non lo puoi acquisire sul campo, c’è chi mette in guardia dal rischio di creare uno stuolo di scrittori omologati in serie. Ancora, c’è chi esorta: basta leggere e scrivere.

La parola talento, il dono, l’inclinazione verso qualcosa così come la interpretiamo oggi, risale all’unità di misura usata dagli antichi greci (un talento ad Atene corrispondeva a ca. 26kg d’argento). Il talento come valore è stato poi menzionato da Gesù nella parabola dei talenti. Proprio come nella parabola, il talento ha sì valore intrinseco, ma se non viene investito o scambiato, il suo valore rimane solo potenziale.

È l’investimento, l’uso che se ne fa nella vita quotidiana, che ne sprigiona il valore, che trasforma il peso in potere e libertà espressiva.

Scrittori fotocopia

Vi ricordate i temi a scuola? La maestra, o la professoressa, era sempre la stessa. La traccia la medesima per tutti gli alunni, ma gli elaborati finali differivano in modo sostanziale gli uni dagli altri, riflettevano lo stile e la personalità degli autori.
L’obiettivo di una scuola di scrittura, quindi, è quello di parlare un linguaggio comune, ma mettendo in risalto proprio le differenze, stilistiche, concettuali, di visione del mondo.

Leggere, leggere, leggere

Leggere romanzi e racconti in modo onnivoro è una condizione necessaria ma non sufficiente. Certo per scrivere bisogna leggere molto (secondo noi, il rapporto dovrebbe essere almeno 80-20), ma bisogna saper “rubare” dagli scrittori che consideriamo i nostri maestri per poi rielaborare in modo originale, secondo la nostra personale visione del mondo. Per far ciò dobbiamo imparare a leggere un’opera narrativa in modo critico, smontando il testo, capendo perché una storia ci ha tenuto col fiato sospeso, una descrizione emozionare o un personaggio innamorare di sé.

È importante, quindi, affrontare le tematiche specifiche di un testo narrativo, quali il punto di vista, i dialoghi, il famoso Show, Don’t tell, l’ambientazione, e tante altre.

Quale opzione?

Per concludere, per chi desiderasse seguire un corso di scrittura creativa, consiglierei di controllare il programma didattico, la modalità di fruizione del corso e del tutoraggio, e da chi è tenuto.