Il coronavirus ha costretto il nostro Paese in una situazione di chiusura quasi totale per evitare il diffondersi dell’epidemia che ha già causato un numero impressionante di decessi. Oltre alla popolazione in lockdown, molte aziende si sono trovate nella condizione di dover chiudere i battenti e questo ha causato non pochi problemi economici, soprattutto a causa dei ritardi degli ammortizzatori sociali; per questo molte famiglie rischiano di finire in mano agli usurai. Il numero messo a disposizione per aiutare le persone sovraindebitate è intasato ogni giorno da sempre più richieste di aiuto, da parte di coloro che hanno visto peggiorare la situazione economica velocemente, non riuscendo di conseguenza né a mantenersi né a rispettare gli impegni precedenti, quindi indebitandosi.
La legge sul sovraindebitamento
La legge prevede però degli strumenti per porre fine a questa situazione che rischia di sfociare nell’usura. Un procedimento disponibile per molte categorie fra cui artigiani, commercianti, pensionati e piccoli imprenditori che prevede: un piano del consumatore al quale può accedere il privato, l’accordo con i creditori riservato alle imprese e la liquidazione del patrimonio alla quale possono accedere sia le imprese che le famiglie. Queste misure rappresentano un passo fondamentale per ricominciare a vivere in modo dignitoso liberandosi dai debiti.
Il sovraindebitamento è stato introdotto nel 2012 dalla legge come nuova procedura che consente al debitore di accordarsi con il creditore davanti a un giudice, che ne verifica la reale disponibilità finanziaria, in modo che possa pagare il debito ratealmente oppure, in casi particolari, addirittura cancellarlo.
Questa legge dunque nasce per facilitare il risanamento dei debiti e il giudice può, se lo ritiene idoneo in base all’analisi dei redditi del debitore, diminuire la somma dovuta. Questo provvedimento è utile anche per chi possiede un’attività commerciale, per ripartire nel migliore dei modi. Le persone fisiche giuridiche che possono proporre il sovraindebitamento sono: consumatori, lavoratori autonomi, imprenditori commerciali che hanno cessato l’attività da più di un anno, enti privati non commerciali, imprenditori agricoli, start up.
Il metodo più semplice per un’azienda di ripartire dopo questo terribile periodo è quello di chiedere un finanziamento; ma un prestito deve portare benefici, non creare debiti, quindi è opportuno ridurre all’essenziale la lista dell’occorrente, per calcolare bene la somma di cui si ha bisogno in modo che possa essere facilmente restituita. È fondamentale poi affidarsi a professionisti che vengano incontro alle proprie esigenze nel modo migliore.