Non è la prima volta che vengono fatte dichiarazioni di questo tipo su Quota 100; ma in questo caso non arrivano dalla politica, bensì direttamente dalla Corte dei Conti, che mette in guardia l’Inps sull’insostenibilità della misura di anticipo pensionistico.
Stando infatti alle ultime notizie sulle pensioni riportate dall’inserto economico del Corriere della Sera, “in un sistema pensionistico a ripartizione ed in cui la maturazione del diritto a pensione prescinde dal regolare versamento dei contributi nel corso della vita lavorativa, va verificata la sostenibilità della spesa nel lungo periodo”. Questo è quanto avrebbe dichiarato la massima magistratura contabile su Quota 100.
L’incidenza sul Pil del Paese sarebbe dunque troppo alta per potersi permettere di prorogare ulteriormente questa misura ben oltre la data della sua naturale scadenza che, ricordiamolo, avverrà il 31 dicembre 2021.
E che Quota 100 non sarà riconfermata lo dicono ormai da tempo e da più parti tutti i maggiori esponenti politici impegnati sulla riforma delle pensioni. Il nodo da sciogliere rimane però come sempre quello di trovare un’alternativa adeguata che metta d’accordo Governo e sindacati, e consenta di superare la legge Fornero senza gravare ulteriormente sulle casse dello Stato.