La Corte Costituzionale si è pronunciata in merito al taglio sugli assegni delle pensioni d’oro e ha ritenuto legittimo un “raffreddamento della perequazione”. Doccia fredda, quindi, per tutti i pensionati d’oro che vedranno ridursi drasticamente i loro assegni. Ecco a quanto ammontano le perdite.
Taglio degli assegni sulle pensioni d’oro
Oltre alla legittimità sul taglio degli assegni sulle pensioni d’oro (l’ok è stato dato per 3 anni anziché per 5), la Consulta ha ritenuto legittimo anche il “contributo di solidarietà“, che rimarrà operativo fino al 2021. La sentenza verrà depositata nelle prossime settimane.
Occorre tenere presente che ogni 5 anni le pensioni sono soggette a rivalutazione a causa del cambiamento dell’inflazione e del cambiamento delle aspettative di vita. Dunque, sulla base degli indicatori dell’Istat, gli assegni pensionistici vengono rimodulati senza alterare il potere di acquisto della moneta.
I tagli in questione riguarderanno tutti quei pensionati che ricevono un assegno annuale che supera i 100 mila euro. Per questi ultimi, quindi, la decurtazione sarà compresa tra il 15 e il 40 per cento.
La sforbiciata, ovviamente, varia al variare dell’ammontare della pensione: ad esempio, per chi percepisce circa 110 mila euro all’anno, il taglio ammonterà a circa 1.500 euro. Per chi, invece, percepisce un reddito previdenziale di 140 mila euro all’anno, la decurtazione potrà arrivare a 7 mila euro.