Cartelle esattoriali, notifiche e pignoramenti sono stati sospesi dal decreto legge approvato il 18 ottobre dal Consiglio dei Ministri, che prevede uno stan-by dell’attività di riscossione fino al 31 dicembre 2020.
La proroga dei termini di notifica delle cartelle esattoriali provoca un conseguente slittamento del pagamento delle stesse al 31 gennaio 2021. Sospesi anche i pignoramenti di salari e stipendi fino al 2021.
Novità anche per quanto riguarda i piani di rateizzazione concessi a partire dall’8 marzo 2020: la decadenza della dilatazione avverrà solamente con il mancato pagamento di 10 rate, anziché 5 come previsto in precedenza.
Lo “stop” delle riscossioni rientra tra i provvedimenti emanati dal Governo per fronteggiare la crisi economico-sociale connessa al perdurare dell’emergenza Coronavirus.
Scadenze e nuove tempistiche di riscossione
Il calendario del Fisco viene così aggiornato, sospendendo per tutto il 2020:
- le notifiche di nuove cartelle di pagamento;
- la riscossione delle cartelle inviate in precedenza e degli atti dell’Agenzia delle Entrate.
Alcuni pagamenti sono esclusi dalla sospensione introdotta dal decreto legge del 20 ottobre, nello specifico ci sono le seguenti cartelle:
- Imu
- Tari
- Bollo auto