Una protesta nata come pacifica, che ben presto si è trasformata in qualcos’altro. A Napoli, la rivolta contro il lockdown proposto da De Luca ha preso una piega inaspettata. Partita dalla sede dell’Università Orientale, la folla si è recata sotto il palazzo della Regione per protestare contro il presidente della Campania. La rivolta, però, è stata tutt’altro che pacifica: la manifestazione si è trasformata in una guerriglia urbana che non ha risparmiato neppure azioni violente, portando a due arresti.
Proteste a Napoli lockdown: due manifestanti arrestati
Due manifestanti scesi in campo per le proteste a Napoli contro il lockdown sono stati arrestati. I due, già noti alle forza dell’ordine, sono stati processati con rito direttissimo ma sono già a piede libero. Ad uno, come spiega Repubblica, è stato dato un anno e 8 mesi con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. All’altro un anno e 2 mesi con pena sospesa.
Lockdown a Napoli: perché i commercianti sono scesi in piazza
Nella serata di venerdì i commercianti (ma non solo) sono scesi in piazza per manifestare contro la proposta di De Luca di chiudere la Campania e l’Italia per 30-40 giorni, al fine di limitare i contagi da Covid-19. Napoli non ha preso bene la proposta di lockdown. Tanti commercianti hanno deciso di manifestare, ma non solo: in piazza anche cittadini e gruppi politici.