La pandemia incombente ha avuto un forte impatto su tantissime questioni relative alla burocrazia, tra cui i mutui. Benché risulti ancora “possibile” ottenere dei prestiti per l’acquisto di immobili, il rallentamento effettivo alla produzione e alla mobilità ha cambiato radicalmente il procedimento per ottenere i mutui. In particolar modo, per quanto concerne le tempistiche e le modalità.
Nell’interpello 485, rilasciato in data 15 ottobre 2020, viene fatta menzione del caso di un contribuente che ha acquistato un’unità immobiliare che risulta adiacente alla propria abitazione, con l’obiettivo di accorpare le due strutture in un’unica abitazione. Per l’acquisto, il contribuente ha sottoscritto un mutuo ipotecario, sapendo che la detrazione per gli interessi passivi spetta solo nel momento in cui l’accorpamento delle due unità immobiliari risulti effettuato a livello catastale.
Il tutto, però, deve avvenire in un periodo stimato di circa 12 mesi: entro questo periodo l’acquirente deve trasferire la propria residenza nel nuovo immobile (o in quello “accorpato”, come nel caso dell’interpellante), pena la perdita dei benefici. La quarantena ha però impedito che i lavori potessero essere completati entro un anno dall’acquisto, impedendo al contribuente di poter trasferire la propria residenza nella nuova abitazione “accorpata”.
Mutui 2020: la nota sulle tempistiche
La proroga prevista, per quanto riguarda i tempi di rilascio, è della durata di 231 giorni, e include tutti gli adempimenti fiscali legati ai benefici per la prima casa. L’acquirente ha due anni di tempo dall’acquisto per trasferire la propria residenza nel caso in cui l’immobile sia oggetto di lavori di ristrutturazione.
Di conseguenza, la pandemia rientra proprio nella tipica casistica di cause di forza maggiore, come viene riportato dalla legislazione attualmente in vigore.