Spostamenti, negozi, sport, ristoranti e feste: cosa si può fare prima e dopo le 18 con il nuovo Dpcm? Se lo sono chiesti in molti dopo la conferenza stampa di ieri del premier Conte ed è giusto chiarire quali sono le attività consentite e quelle vietate a livello nazionale.
Nuovo Dpcm: cosa si può fare prima delle 18
A livello nazionale, prima delle 18, è consentito:
- spostarsi per andare a scuola o al lavoro;
- andare a fare jogging o qualsiasi altra attività motoria all’aperto, rispettando il distanziamento sociale;
- frequentare bar, ristoranti e gelaterie in tavoli da massimo 4 persone (salvo i conviventi);
- andare al supermercato, nei negozi o centri commerciali rispettando le norme igienico-sanitarie e il distanziamento sociale;
- visitare musei;
- andare da parrucchieri o estetisti;
- andare a casa di amici, nonostante sia “fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”;
- spostarsi fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione nonostante sia “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Nuovo Dpcm: cosa si può fare dopo le 18
Mentre a livello nazionale non sono stati imposti limiti orari all’uscita dei cittadini, nelle diverse Regioni sono in vigore alcuni orari di coprifuoco. I cittadini dovranno quindi attenersi alle regole regionali. In Lombardia, Campania e Sicilia il coprifuoco scatta alle 23 e termina alle 5 del mattino; mentre nel Lazio e in Calabria il coprifuoco scatta alle 24 e termina alle 5.
Nell’intero territorio nazionale, invece, dopo le ore 18 è consentito:
- ordinare cibo da asporto fino alle ore 24, ma non è possibile frequentare bar, ristoranti o gelaterie;
- andare a fare jogging o altra attività motoria all’aperto rispettando il distanziamento sociale;
- andare al supermercato o nei negozi o centri commerciali;
- andare da parrucchieri o estetisti o frequentare i musei;
- andare a casa di amici, nonostante sia “fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”;
- spostarsi fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione nonostante sia “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.