La decisione della Consulta
Nel 2018 il Governo formato da M5S e Lega aveva proposto dei tagli sulle pensioni di importo elevato validi fino ai cinque anni successivi.
La Corte dice sì al raffreddamento della perequazione, ma solo per il triennio 2019-2022, in quanto legittimo e ragionevole sulle pensioni di importo elevato, e concorda anche sul contributo di solidarietà, che rimarrà attivo per tutto il 2021.
Non concorda invece sulla durata della misura: secondo i giudici della Corte Costituzione non è possibile prorogarla oltre il triennio. La durata di cinque anni di tale provvedimento è ritenuta eccessiva rispetto al bilancio di previsione dello Stato.
Nelle prossime settimane verranno ulteriormente chiarite le motivazioni dei giudici.
In sintesi, la Corte Costituzionale ha salvato il principio alla base del taglio delle pensioni d’oro rivedendo solamente la durata del provvedimento.
La decisione della Consulta
Nel 2018 il Governo formato da M5S e Lega aveva proposto dei tagli sulle pensioni di importo elevato validi fino ai cinque anni successivi.
La Corte dice sì al raffreddamento della perequazione, ma solo per il triennio 2019-2022, in quanto legittimo e ragionevole sulle pensioni di importo elevato, e concorda anche sul contributo di solidarietà, che rimarrà attivo per tutto il 2021.
Non concorda invece sulla durata della misura: secondo i giudici della Corte Costituzione non è possibile prorogarla oltre il triennio. La durata di cinque anni di tale provvedimento è ritenuta eccessiva rispetto al bilancio di previsione dello Stato.
Nelle prossime settimane verranno ulteriormente chiarite le motivazioni dei giudici.
In sintesi, la Corte Costituzionale ha salvato il principio alla base del taglio delle pensioni d’oro rivedendo solamente la durata del provvedimento.
Ma quanto perde un pensionato sull’assegno?
Cerchiamo di fare chiarezza inserendo qualche dato numerico.
La normativa prevedeva il taglio di pensioni sopra 100mila euro lordi, con diversi scaglioni:
Il taglio viene applicato a tutti i pensionati che superano il valore di 100mila euro sull’assegno pensionistico annuale e sono scaglionati su percentuali che vanno tra il 15 e il 40 per cento, in base al valore dell’assegno.
Per chi percepisce un reddito da pensione di 110mila euro l’anno, il taglio ammonta a circa 1.500 euro nei dodici mesi.