Donald Trump ha annunciato che il Sudan presto riconoscerà l’esistenza di Israele. Questo storico riconoscimento segue quello di altre due nazioni a maggioranza mussulmana. Prima del Sudan, infatti, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein hanno riconosciuto l’esistenza della nazione.
L’accordo telefonico
A causa della pandemia globale, questo accordo è stato siglato durante una conversazione telefonica. I protagonisti erano Donald Trump in veste di conciliatore, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il Sudan il primo ministro Abdalla Hamdok e il generale sudanese Abdel Fattah al Burhan, che è a capo del Consiglio militare.
Le due nazioni hanno rilasciato un comunicato congiunto nel quale informavano che le prime relazioni sarebbero iniziate in ambito economico e commerciale, partendo dall’agricoltura.
Le pressioni di Trump
Questo riconoscimento è sicuramente frutto delle pressioni fatte dal Presidente degli Stati Uniti. Trump ha infatti promesso aiuti economici e la cancellazione del Sudan dalla lista dei paesi sostenitori del terrorismo.
Il paese si trova in questa lista dal 1993 e il Presidente ha detto che lo rimuoverà non appena il Sudan depositerà i 335 milioni di dollari, che saranno utilizzati come risarcimento danni alle vittime degli attentati alle ambasciate USA avvenuti in Kenia e Tanzania nel 1998, rivendicati da Al Qaida.
Questo riavvicinamento di tre grandi nazioni mussulmane verso Israele è considerato come uno dei maggiori successi della politica estera dell’amministrazione di Trump. Ora si vuole spingere anche l’Arabia Saudita a fare lo stesso passo, dando un segnale molto forte, dato che il paese è custode delle città sacre de La Mecca e di Medina.