Tutta la storia dello street artist più famoso e misterioso al mondo è raccontata per la prima volta nel film Banksy, l’arte della ribellione, con la regia di Elio España. Il documentario avvicina il pubblico all’irriverente genio della strada, come mai prima d’ora.
Il pioniere della street art di Bristol, che a causa del suo anonimato non ha visto riconoscersi i diritti d’autore di alcune delle sue opere più famose, è diventato patrimonio della cultura e dell’immaginario popolare collettivo, tutti in fondo conoscono Banksy.
Lo street artist inglese a 360 gradi
A differenza di altri film come Exit through the gift shop, diretto dall’artista stesso, escamotage per raccontare di un altro provocatore quale è il francese Mr. Brainwash con le sue dubbie opere, o l’opera L’uomo che rubò Banksy dell’italiano Marco Proserpio dello scorso anno, che si concentra invece sull’opera “rubata” da un muro, L’arte della ribellione approfondisce la figura dello street artist.
Attivo dalla fine degli anni Novanta, Banksy si fa conoscere con le sue opere che uniscono all’immaginario generico collettivo, un messaggio chiaro e semplice, che tutti riescono a comprendere, con una bravura senza eguali. Il documentario, inoltre, utilizza l’artista di Bristol per sviluppare una sintesi sulla storia dell’Inghilterra attraverso alcuni capisaldi che siano sociali o politici e culturali.