È stato pubblicato di recente, il 22 ottobre, sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che regola il rifiuto delle fatture elettroniche da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Il Decreto avrà validità dal 6 novembre.
Quando le fatture elettroniche possono essere rifiutate dalle pubbliche amministrazioni?
Il Decreto: regole e quando può avvenire il rifiuto
Il Decreto (qui il testo completo) prevede che l’eventuale rifiuto da parte di Amministrazioni Pubbliche di fatture trasmesse tramite il Sistema di Interscambio (SDI) debba essere motivato.
Ci sono 5 specifiche situazioni in cui le PA possono rifiutare la fattura:
- se la fattura elettronica si riferisce ad una operazione che non è stata posta in essere in favore del soggetto destinatario della trasmissione;
- nel caso in cui venga omesso o venga inserito erroneamente il Codice identificativo di Gara (CIG) o il Codice unico di Progetto (CUP);
- nel caso in cui venga omesso e inserito erroneamente il codice di repertorio;
- nel caso di omessa o errata indicazione del codice di Autorizzazione; all’immissione in commercio (AIC) e del corrispondente quantitativo da riportare in fattura;
- omessa o errata indicazione del numero e data della determinazione dirigenziale d’impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti delle Regioni e degli enti locali.