La pensione integrativa è una forma di risparmio pensionistico, che si aggiunge alla pensione di base del regime pubblico obbligatorio e che costituisce il secondo pilastro del sistema pensionistico italiano. Infatti, per compensare la diminuzione della prestazione pensionistica pubblica che si sta verificando, le istituzioni hanno disposto una serie di provvedimenti a sostegno di forme di pensione private, il cui scopo è quello di contribuire a mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento. Inoltre, grazie alla rendita integrativa temporanea anticipata, si può anche andare a riposo prima di aver raggiunto la normale età pensionabile prevista dalla legge.
Come funzionano le pensioni integrative?
I fondi pensione della previdenza integrativa operano nei mercati finanziari, secondo il meccanismo della “capitalizzazione”, ovvero i contributi periodici vengono versati ed investiti secondo una linea di gestione scelta dall’iscritto, che può essere obbligazionaria, azionaria, mista o garantita. Al momento del pensionamento, il capitale accumulato, dato dalle risorse versate e dai rendimenti ottenuti, viene erogato sotto forma di pensione integrativa in rendita e/o capitale.
Pensioni integrative: le diverse tipologie
I fondi pensione vengono classificati a seconda del soggetto che li istituisce e in base alle modalità di adesione. Esistono fondi aperti, a cui possono accedere tutti, a prescindere dalla condizione lavorativa. Poi ci sono i Piani Individuali Pensionistici, che sono forme pensionistiche complementari individuali rivolte a tutti coloro che, indipendentemente dalla propria situazione lavorativa, intendono costruirsi una rendita integrativa e sono istituite esclusivamente da compagnie assicurative. Infine si hanno fondi chiusi o negoziali, in cui l’adesione è riservata a specifiche categorie di lavoratori, come metalmeccanici o avvocati, e sono istituiti sulla base di accordi tra le organizzazioni sindacali e aziendali.