Arriva il bonus contributivo. Con questo bonus si potrà andare in pensione in anticipo. In alternativa si potrà avere una pensione più alta, sommando al monte contributivo i mesi mancanti. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Bonus contributivo: cos’è
Il bonus contributivo può essere, quindi, utilizzato solo dalle lavoratrici che hanno iniziato il loro percorso lavorativo dopo il 1° gennaio 1996. Questa aggiunta andrà a incrementare la pensione di vecchiaia. I contributi saranno, quindi, maggiori.
Bonus contributivo: chi ne ha diritto
Questo bonus può essere richiesto da donne che hanno figli, ma che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996. L’INPS riconosce per le madri 4 mesi di contributi per ogni figlio, ma il tetto massimo è di 12 mesi.
Bonus contributivo: chi può accedere
Posso usufruire di questo bonus le lavoratrici che hanno versato il primo contributo dopo il 1995. Ne sono escluse le donne che hanno un’anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio del 1996. Queste lavoratrice, però, possono esercitare la facoltà di opzione al sistema di computo contributivo, che è riconosciuto dalla legge 223/1995, articolo 1, comma 23.
In alternativa c’è il bonus mamma
Chi non rientra nel bonus contributivo può fare domanda per il Bonus Mamma. Si tratta di un sussidio a carico del Comune per le mamme che non lavorano. In questa casistica rientrano sia le donne non occupate che casalinghe.
Per avere questo bonus occorre:
- avere la cittadinanza italiana;
- essere cittadine UE con residenza in Italia;
- extracomunitarie con permesso di soggiorno.
La domanda deve essere presentata al comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del bambino. Sarà, invece, l’INPS ad accreditare il bonus.