Le proteste si susseguono in molte città italiane contro il nuovo Dpcm approvato dal Governo il 25 ottobre: i cortei di manifestanti hanno espresso il loro disappunto a Napoli, Roma, Milano, Trieste, Pescara, ma anche a Terni, Cosenza e a Torino, dove la protesta è sfociata in violenti scontri con la polizia.
Non è stato ben accolto l’ultimo Dpcm approvato dal Premier la scorsa domenica, portando migliaia di manifestanti a riversarsi nelle piazze a protestare contro le misure varate per contenere il diffondersi del Covid-19. Il decreto è stato particolarmente contestato da alcune categorie: i gestori di bar, ristoranti e pub, ma anche lavoratori del settore cinema e spettacolo e i titolare di palestre, piscine e sale giochi. Queste sono le categorie più colpite dai provvedimenti introdotti con l’ultimo decreto, le quali si sono immediatamente movimentate per dimostrare il loro dissenso verso questo “semi-lockdown” che causerà loro ingenti perdite economiche difficilmente sanabili con i “ristori” previsti dal Governo.
Sul versante opposto c’è una cerchia di esperti che reputa il nuovo Dpcm ancora troppo “morbido” e non sufficientemente incisivo per arginare la curva dei contagi da coronavirus in costante crescita da diversi giorni.
Manifestazioni e cortei da nord a sud
A Napoli, Salerno e Roma migliaia di commercianti e ristoratori, ma anche titolari di palestre e singoli cittadini, si sono ritrovati nelle principali piazze e hanno manifestato pacificamente senza far registrare scontri con le forze dell’ordine. Proteste pacifiche anche a Cosenza, Trieste e Terni.
Qualche tensione in più c’è stata a Milano e Catania dove sono state esplose alcune bombe carta, facendo scattare alcuni scontri.
A Torino, invece, la situazione è sfuggita di mano quando alcuni ultras hanno lanciato fumogeni e bottiglie contro gli agenti schierati davanti al Palazzo della Regione. Due poliziotti ed un giornalista sono rimasti feriti e sono state fermate dieci persone. Saccheggi, rabbia e devastazione nelle vie del centro del capoluogo piemontese dove sono stati rovesciati e dati alle fiamme i cassonetti, frantumate le vetrine di alcuni negozi e lanciati per aria monopattini elettrici in uno scenario da guerriglia urbana.