Inizia a delinearsi il disegno di legge che potrebbe portare alla riforma delle pensioni nel 2021. Tra le novità potrebbero essere introdotte Quota 41 e Quota 102, due alternative all’attuale Quota 100. Al tavolo della discussione anche la possibile proroga di Ape Sociale e Opzione Donna.
Riforma pensioni 2021: cosa prevede
Nel disegno di legge sulla riforma delle pensioni 2021 potrebbe essere introdotta anche una rivalutazione degli assegni. Quest’ultima, se introdotta del ddl, riguarderebbe gli assegni fra 3 e 4 volte il minimo (gli importi sarebbero da 1.522 euro e 2 mila 29 euro). Rimarrebbero, invece, invariate le rivalutazioni per quelle più alte.
Un’altra novità è l’introduzione della pensione di garanzia, ovvero una misura che permetterà di rendere cumulabile il trattamento che matureranno i giovani nati negli anni Settanta tra 20 o 30 anni. L’idea è quella di sfruttare assegni di tipo sociale oppure strumenti che possano agevolare e sostenere le fasce più povere della popolazione.
Si parla poi di pensione anticipata, ovvero quel tipo di accesso che non prevede un limite di età ma piuttosto un versamento minimo di contributi. Per il 2021 è stato confermato per gli uomini a 42 anni e 10 mesi, per le donne a41 anni e 10 mesi.
Infine, anche la pensione di vecchiaia cambierà per adeguarsi all’aspettativa di vita stimata dall’INPS. Per il 2020, 2021 e 2022, infatti, saranno richiesti 20 anni di contributi versati e 67 anni di età. Per il 2023 e 2024, invece, saranno richiesti oltre ai contributi almeno 67 anni e 4 mesi di età. Infine, dal 2031 in poi saranno richiesti almeno 68 anni.